Napoli avrà scuole più sicure e accoglienti. É l'obiettivo al quale lavora il Comune di Napoli che stamattina ha presentato i progetti di riqualificazione di numerosi edifici. Per aprire i cantieri, previsti entro novembre, studenti e personale saranno traslocati in altre scuole non senza disagi per famiglie e lavoratori.
In effetti, non per tutte le famiglie lo spostamento delle lezioni sarà agevole. Non lo sarà affatto per alcune dell'asilo nido comunale Ciccarelli di Barra, quartiere nella zona Est di Napoli.
Il plesso scelto - distante circa tre chilometri dal nido Ciccarelli - è, per diverse famiglie, difficilmente raggiungibile. Alcune di esse evidenziano di essere appiedate e di non avere mezzi privati per raggiungere agevolmente la scuola di San Giovanni. Non da meno il disagio di famiglie che hanno più figli o, caso più particolare, di nuclei con bambini disabili o in condizioni di difficoltà. I genitori, inoltre, evidenziano anche la difficoltà di accedere all’area di Bernardino Martirano dove già esistono altre scuole e realtà educative.
«Il disagio principale dei genitori nasce dalla mancata tempestività dell’informazione riguardante lo spostamento di una sola classe su tre presso una struttura scolastica presente tra l’altro in un altro quartiere», spiega Paolo Marsico, genitore di un bambino di due anni e mezzo, iscritto al secondo anno dell'asilo Ciccarelli e tra quelli da trasferire a San Giovanni a Teduccio. «Ci sono famiglie che hanno altri figli iscritti alla materna situata accanto al nido, uscita comune 15:45 - insiste Marsico - Come si fa a gestire in questo modo una situazione del genere, senza tenere conto delle numerose esigenze dei genitori che hanno scelto quella struttura?», si chiede il genitore che specifica: «Se l’informazione fosse arrivata prima ognuno avrebbe preso decisioni diverse in merito. Invece, hanno prima provveduto a prendere tutte le iscrizioni e poi è venuta fuori la storia dello spostamento presso la struttura di San Giovanni a Teduccio».
I lavori di riqualificazione saranno affidati entro fine novembre. É quanto assicura Palazzo San Giacomo sulla tempistica. Si sfrutterà il ponte della festività di Ognissanti per portare arredi e suppellettili nelle sedi "provvisorie" che ospiteranno gli alunni durante i lavori. Entro giugno 2026 tutti gli edifici dovranno essere collaudati e riconsegnati al Comune di Napoli così come previsto per tanti altri cantieri finanziati con le risorse del Pnrr.
Dunque, i tempi sono particolarmente stretti ma le famiglie insistono sulla necessità di trovare una soluzione per evitare disagi. «Sulla vicenda dell'asilo Ciccarelli aspetto ancora che l'amministrazione dia seguito alla nota che ho inoltrato diversi giorni fa nella quale ho chiesto per quali motivo solo una classe venisse "deportata" dall'altra parte della Municipalità», spiega Patrizio Gragnano, consigliere della Municipalità di Napoli Est (gruppo Movimento Cinque Stelle), che evidenzia: «Le opere da fare erano ampliamente previste e sono vitali per dare sicurezza e qualità ai nostri servizi ma è inaccettabile la leggerezza con la quale gli uffici hanno trattato la vicenda senza dare alcun preavviso né alla scuola che ai genitori che, in fase di iscrizione, hanno scelto quel plesso sapendo che sarebbe restato tale per tutto il percorso scolastico. La prossima settimana - insiste Gragnano - ho chiesto e ottenuto la convocazione di una commissione scuola aperta ai genitori dove chiederò agli uffici di verificare nuovamente la disponibilità di un nuovo spazio all'interno dei siti scolastici posti nelle immediate vicinanze», conclude il consigliere della VI Municipalità.
É bene precisare che già da diversi mesi sul sito web del Comune di Napoli era stato inserito un avviso rivolto alle famiglie e relativo alla necessità di trasferire, dall’autunno 2023, gli allievi per consentire gli interventi previsti con il Pnrr. Nella pagina dedicata al nido Ciccarelli, in particolare, già in primavera si faceva riferimento alle altre due scuole che saranno utilizzate dal novembre così come raccontato da Il Mattino. Intanto, le famiglie chiedono all’amministrazione comunale di impegnarsi a trovare una soluzione che riguarda un numero esiguo di bambini sfruttando uno degli spazi delle scuole presenti nei paraggi.