Napoli, la Metro a Bagnoli e Posillipo: via al progetto da 21 milioni

Al lavori ingegneri e gruppi specializzati

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Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 21 Maggio 2024, 06:45
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In metropolitana fino alla Bagnoli del futuro, rigenerata, trasformata. In treno per raggiungere anche Posillipo, piazza San Luigi, e poi risalire in ascensore fino a via Petrarca dove ci sarà un’altra stazione della Linea 6, quella più panoramica dell’intera città: le parole viaggiano veloci e consentono di immaginare, la realtà severa che fa i conti con un passato di promesse non mantenute impone di frenare.

Però stavolta non sono solo parole: il progetto per il prolungamento della Linea 6 della metropolitana di Napoli fino a Bagnoli e a Posillipo è già realtà. L’ha affidato Palazzo San Giacomo all’inizio del mese di maggio a un gruppo di aziende guidate da Metropolitana di Milano, il valore della sola fase progettuale è di 21,3 milioni di euro che sembrano un’enormità ma sono briciole rispetto alle necessità economiche per la realizzazione materiale del progetto, che supereranno i 200 milioni.


A presentare l’avvio della fase progettuale del prolungamento della Linea 6 sono stati il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza, ieri mattina, assiema al senior manager di metropolitana di Milano, Salvatore Gargiulo, che è nativo di Bagnoli e la questione l’affronterà con cognizione di causa.

Con Metropolitana di Milano ci saranno, come mandanti, Rina Consulting, Tecnosistem Spa, Pasquale Miano Studio, tutte strutture di altissimo livello nel settore dei trasporti. Il supporto scientifico sarà garantito dal Dipartimento di Ingegneria Civile della Federico II che elaborerà modelli trasportistici innovativi; la visione paesaggistica sarà supportata della spagnola B2B, di Jordi Bellmunt e Agata Buscemi, di Barcellona; la cura per l’archeologia sarà sostenuta dall’associazione Cocceius.

I finanziamenti per la sola progettazione arrivano in parte dal Ministero delle infrastrutture (2,3 milioni), in parte dal Fondo per lo sviluppo e la coesione con due distinte fonti da 5 milioni e da 14 milioni. L’ipotesi sul tavolo è quella di partire con il progetto di fattibilità tecnica ed economica e proseguire, senza sosta, anche con il progetto definitivo e poi con quello esecutivo, in modo da abbreviare i tempi della realizzazione «contemporaneamente - ha spiegato l’assessore Cosenza - procederemo alla stipula di un accordo quadro con il gruppo che si occuperà dei lavori. Così quando la progettazione sarà completa saremo già pronti a presentarla per chiedere i finanziamenti definitivi e per affidare la realizzazione. Taglieremo il traguardo entro il 2029, massimo per il 2030.


Gaetano Manfredi guarda lontano e pensa all’importanza di far crescere l’area di Bagnoli: «Quando la zona sarà avviata al nuovo rilancio, noi avremo già pronto il collegamento della Linea 6: sarà una maniera per sostenere chi intende investire a Bagnoli, un modo per chiarire che Napoli sa affrontare le sfide preparandosi per tempo. Lo sforzo è, e sarà, imponente, ma è necessario.

La Linea 6 attuale si avvia alla riapertura entro l’inizio di luglio, partirà con vecchi trenini rimessi a nuovo (sono quelli comprati nel 1990 per la mai nata Ltr) perché quelli nuovi, già acquistati, non passerebbero attraverso l’asola, il buco sull’officina che è l’unica via d’accesso per i nuovi mezzi. Così sarà necessario attendere la costruzione del nuovo deposito di via Campegna. Anche quello nei rendering è meraviglioso, ma c’è fretta di vederlo costruito.


Il percorso del prolungamento verso Bagnoli deve ancora essere deciso nel dettaglio. Partenza da via Campegna e arrivo all’Acciaieria, ma c’è un dilemma sulla necessità di proseguire in linea retta costeggiando il Parco dello Sport oppure di inoltrarsi verso piazza Neghelli e poi tornare verso l’ex area industriale.

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Stazione nei pressi della ex Acciaieria che diventerà centro culturale, commerciale e sede di maxiconcerti. Poi per il definitivo collegamento con Nisida e con tutta l’ex area industriale c’è l’idea di una monorotaia: niente macchinisti, niente addetti, tutto controllato da remoto, possibilità di restare in servizio 24 ore su 24. Sarebbe utilissima «ma prima aspettiamo un resoconto paesaggistico per capire se i piloni possono creare disagio visivo all’area», spiega con moderazione Edoardo Cosenza.

Poi c’è il progetto Posillipo che fin dall’insediamento stuzzica questa amministrazione comunale. Un tunnel partirà dall’ex arsenale di via Campagna e un treno condurrà i viaggiatori a piazza San Luigi: pochi interventi, ché la collina sotto via Manzoni è già una groviera di cave. E siccome anche piazza San Luigi è costellata di cave, c’è l’idea di sfruttarne una per installarci un ascensore che collegherebbe la stazione di Posillipo con una nuovissima stazione a via Petrarca. Sarebbe un po’ come quella del Monte Echia: un giardino con panorama mozzafiato. Ma occorre pazienza almeno fino al 2030, almeno nelle speranze dell’amministrazione.

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