Venti chilometri di tormenti
sulle piste ciclabili fantasama

Venti chilometri di tormenti sulle piste ciclabili fantasama
di Pierluigi Frattasi
Domenica 14 Maggio 2017, 10:29
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Giornata clou per i cicloamatori partenopei, per l'ultima tappa della tre giorni del Napoli Bike Festival, che si terrà oggi alla Mostra d'Oltremare dalle 10 alle 20. Evento attesissimo per gli appassionati delle due ruote, giunto alla sua sesta edizione. Alla rassegna, organizzata dall'associazione «Napoli Pedala» in collaborazione con l'ente fieristico, ci sarà anche il sindaco Luigi de Magistris. Sarà occasione per fare il punto della situazione sulla pista ciclabile, a 5 anni dal varo. Ma com'è messo oggi il percorso dedicato alle bici? Delimitata da seminvisibili cordoli di pietra mimetizzati con l'asfalto, come a via Caracciolo. O segnalata dal simbolo sbiadito di una bici direttamente sulla carreggiata, come a via Toledo. Invasa da auto e motorini in sosta selvaggia, ma anche da indisciplinati pedoni. Con percorsi zigzaganti che saltano da un lato all'altro di strade ad alto scorrimento, come a Fuorigrotta, ma anche in prossimità di incroci pericolosi.

A tratti interrotta, come sotto la Galleria Laziale, che i ciclisti sono costretti a percorrere a piedi con la bici sotto il braccio. Sulla pista ciclabile di Napoli le anomalie non mancano e sono state denunciate più volte nel corso degli anni. Da quando è nata, però, secondo i dati del Comune, sono aumentati gli amanti delle due ruote. La pista ciclabile è stata il cavallo di battaglia della prima consiliatura de Magistris. Realizzata nel 2012, è cresciuta di pari passo con la Ztl del Mare e il Bike Sharing, che oggi non esistono più. Quest'ultimo è stato attivo in città solo per 3 anni, nonostante le ingenti risorse messe a disposizione dal Governo, oltre 2 milioni di euro. Il servizio è sospeso dalla fine del 2015, passato dalla vecchia società Cleanap all'Anm, comprese le 10 ciclostazioni realizzate e le 120 bici acquistate.

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