Napoli, Posillipo cambia look: dopo il piano sul verde sì alle strade asfaltate

L’assessore Cosenza: «La Sovrintendenza pronta a dire sì, cubetti solo sui marciapiedi»

Strade dissestate a Posillipo
Strade dissestate a Posillipo
di Luigi Roano
Domenica 14 Gennaio 2024, 22:48 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 07:37
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«Su via Posillipo ci risulta che la Sovrintendenza è molto vicina all’approvazione del progetto di rifacimento della strada con alcune osservazioni, la più importante è quella di mantenere solo sui marciapiedi i cubetti di porfido, per il resto come abbiamo chiesto serve l’asfalto. Se non ci sarà il via libera non ci resterà che andare avanti con i rattoppi perché altri soldi non si possono buttare via».

Così l’assessore Edoardo Cosenza a Il Mattino. La vicenda è annosa sono più lustri che se ne parla, l’ultima volta - riguardo il caso Posillipo - nel 2021 ed è questo il progetto a cui allude Cosenza speranzoso del sì dopo che dalla Sovrintendenza è arrivato il via libera al Piano del verde a Chiaia con il rifacimento della Villa Comunale e del Parco Virgiliano.

Anche li si rispetteranno i codici della storia ma con diversi aggiustamenti più funzionali che non guastano l’armonia dei siti.

Ed è esattamente quello che il Comune ha proposto, a Palazzo San Giacomo fremono per avere il via libera, lo stesso sindaco Gaetano Manfredi si lamenta «della lentezza della burocrazia». Posillipo - 4 chilometri su uno dei panorami più della città - oggi è prigioniera di buche e rattoppi e soprattutto di allagamenti. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti e ad ogni violento temporale la strada diventa un fiume di fango che mette in pericolo pedoni e automobilisti. Una guerra di religione e una guerra tra Palazzi questa è sostanzialmente la questione “sanpietrini” o cubetti di porfido in città. Reticente e dubbiosa, molto dubbiosa la Sovrintendenza sulla trasformazione di via Posillipo anche se ormai il tabù sanpietrini sembra essere relegato solo ai marciapiedi. Cittadini e Comune - che molto raramente sono sulla stessa lunghezza d’onda - invece sono in pressing per trasformare la passeggiata bellissima che dal mare di Mergellina porta a quello di Coroglio anche in una passeggiata comoda e sicura. Molto forte l’investimento del Comune, quei 4 chilometri costeranno circa 7 milioni perché non si tratta di fare solo l’asfalto ma soprattutto di mettere a posto la strada. 

Il sindaco Manfredi e Cosenza sono entrambi ingegneri, amanti del bello e della storia, ma per loro conta, in un contesto come quello attuale dove ci sono i finanziamenti per rifare un grosso pezzo della cartolina di Napoli, essere pragmatici e mettere al bando i dubbi. Un ragionamento che hanno trasferito agli inquilini di Palazzo Reale in piazza del Plebiscito. Siamo riusciti - il ragionamento che fanno in Municipio - a trovare una soluzione mediante il dialogo con la Sovrintendenza ovvero salvaguardare la partire antica ma con uno sguardo sul futuro ora però è tempo di aprire i cantieri, questa la priorità. Del resto a contare le buche di via Posillipo si rischia di stare li per una settimana e con il boom turistico è aumentato a dismisura il transito dei bus turistici che i sanpietrini li strizzano, con il pericolo che si concretizzi l’effetto fionda una volta finiti sotto le ruote di questi mezzi pesanti.  

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La sensazione è che effettivamente la Sovrintendenza con tutte le osservazioni del caso stia effettivamente dando il via libera si tratterebbe - questo trapela - di giorni. Anche perché via Posillipo arriverebbe ben ultima in tema di restyling e sicurezza. Restando a Chiaia l’esempio più palese è quello della Riviera dove l’asfalto ha cambiato la fruizione dell’arteria a tutto vantaggio dello snellimento della viabilità. Al Corso Vittorio Emanuele allo stesso modo già da anni è caduto il tabù sanpietrini che tra l’altro non è nemmeno una pietra autoctona. Nell’era di Luigi de Magistris allo stesso modo ha cambiato pelle il Corso Umberto dove quasi quotidianamente i sanpietrini che finivano sotto le ruote dei bus schizzavano contro vetrine e passanti. A San Giovanni a Teduccio altro vialone storico si va nella stessa direzione. Giusto? Sbagliato? Sarà il tempo a emettere il verdetto certamente un minimo di fascino queste arterie storiche senza cubetti di porfido rischiano di perderlo i “conservatori culturali” parlano addirittura di rischio di perdita di identità di quei luoghi. Identità sacrificata sull’altare del risparmio sulla manutenzione. Certo è che camminare per questi luoghi il rischio di farsi male è molto elevato senza contare che i rattoppi danno la sensazione che quelle strade così’ famose siano in rovina. 

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