Napoli, viaggio nell'orrore del cimitero di Poggioreale, tra resti umani diventati nidi per uccelli e morti privati della dignità

In alcuni punti risulta persino difficile camminare a causa degli arbusti

L'orrore del cimitero di Poggioreale
L'orrore del cimitero di Poggioreale
di Antonio Folle
Domenica 14 Gennaio 2024, 17:11 - Ultimo agg. 22:59
4 Minuti di Lettura

Un piccione appollaiato su un teschio usato come nido, resti umani sospesi nel vuoto ed esposti a tutti gli eventi atmosferici, ossa umane mischiate a calcinacci, "lettini" usati per adagiare i cadaveri abbandonati nei viali, tra la vegetazione che cresce fitta e incolta.

Incamminarsi nel cimitero di Poggioreale, uno dei più vasti d'Europa, oggi rischia di trasformarsi in una vera e propria esperienza horror. Dopo il crollo del 2022, le conseguenti polemiche e le promesse da parte del Comune di ripristinare il decoro e dare degna sepoltura alle salme coinvolte nel crollo, non solo non è stato fatto quasi nulla - salvo accatastare parte dei cadaveri in un capannone provvisorio - ma il degrado continua ad avanzare senza sosta nonostante le numerosissime denunce da parte di cittadini, comitati ed associazioni civiche.

A dispetto dell'importanza storico-culturale del cimitero di Poggioreale, fondato nel 1837 e contraddistinto da monumenti funerari di estrema rilevanza, il "tema" del recupero delle salme e del ripristino del decoro non sembra essere, almeno a giudicare dalle tempistiche, una priorità per l'amministrazione comunale che sta procedendo con estrema lentezza alle operazioni necessarie alla risistemazione dell'area crollata per ragioni ancora oggi in via di definizione.

A suo tempo fu ventilata l'ipotesi di un crollo causato dalle micro-scosse provocate dal vicino cantiere della metropolitana, ma una vera ragione alla base del cedimento strutturale - che comunque aveva già dato avvisaglie nei mesi e negli anni precedenti - non esiste.

 

Quello che esiste oggi è lo scempio dei cadaveri privati di ogni dignità e la rabbia dei cittadini che continuano a chiedersi come sia possibile tollerare tali situazioni di degrado, con un cimitero che ormai da diverso tempo ha superato, almeno in alcune sue parti, ogni limite di decenza. In alcuni punti risulta persino difficile camminare a causa degli arbusti che crescono dappertutto - persino all'interno dei loculi spaccati - e con il rischio di imbattersi in qualche resto umano mischiato a pezzi di lapidi e di muraglia.

«Il loculo che è diventato alloggio per piccioni - denuncia Alfredo di Domenico - è in quelle condizioni da almeno cinque anni e lo abbiamo segnalato agli uffici competenti più volte senza ottenere mai una risposta. Nessuno, mosso da umana pietas, ha pensato almeno di coprire alla meglio quei resti mortali, lasciandoli al sole o alla pioggia battente, un trattamento che non andrebbe riservato a nessuno e che nessuno vorrebbe augurarsi come destino dopo la propria morte. Lasciare resti mortali in quello stato è immorale, specie se si pensa che sono letteralmente ricoperti dagli escrementi degli animali che hanno nidificato nelle nicchie - continua l'attivista - quando basterebbe poco per ridare dignità a quei poveri defunti. In questo antico cimitero riposano le spoglie di Benedetto Croce e di tantissimi altri Uomini Illustri che hanno fatto la storia culturale del nostro paese. E come i cimiteri monumentali delle altre grandi città potrebbe essere meta storico-culturale di un percorso turistico ma, purtroppo però, nonostante l'avvicendamento delle varie sindacature, ad essere monumentale rimane il gran degrado che lo contraddistingue».

Il degrado del cimitero di Poggioreale, è bene sottolinearlo, non nasce con il crollo di due anni fa ma è figlio di un pressochè totale disinteresse da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi vent'anni. Il cedimento strutturale e il crollo non ha fatto altro che mettere a nudo una situazione indecorosa che si trascinava da molti anni e che con ogni probabilità continuerà a caratterizzarlo per chissà quanto tempo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA