Napoli, riapre il Parco dell'ex Cimitero degli inglesi all'Arenaccia

Napoli, riapre il Parco dell'ex Cimitero degli inglesi all'Arenaccia
di Emiliano Caliendo
Martedì 11 Ottobre 2022, 14:53
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La storia travagliata del Parco di Santa Maria della Fede ha finalmente trovato un lieto fine. Ovvero l’apertura al pubblico dopo anni di chiusura. L’ex cimitero ottocentesco, destinato ai cittadini di fede non cattolica, e perciò anche detto «degli inglesi» - situato tra il corso Garibaldi e il corso Novara - era chiuso dal 2001 a seguito di un alluvione. Dal 2012 al 2017 si sono susseguiti diversi tentativi amministrativi di riqualificazione con sporadiche aperture ma nulla di fatto. Oggi il polmone verde, con le sue lapidi monumentali, torna nella disponibilità dei napoletani grazie al lavoro sinergico di Comune, Regione e Municipalità 4 (San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale).

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Un risultato ottenuto dopo l’apertura nei mesi scorsi della strada antistante di via Santa Maria della Fede, con lo sgombero di un parcheggio abusivo nel piazzale. «Stiamo bonificando e restituendo alla cittadinanza pezzi di città grazie a una gestione più ordinata del personale che abbiamo – sono state le parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presente alla cerimonia di riapertura - e a breve sigleremo un accordo con la Sma, la società regionale, per la gestione di alcuni parchi e alcune aree della città. Stiamo lavorando per rimettere a posto il verde cittadino, ma serve la collaborazione e la partecipazione di tutti affinché sia mantenuto il rispetto degli spazi comuni di cui usufruiscono soprattutto bambini e anziani». Manfredi, contestato da un avventore - secondo il quale il Comune non ha fatto nulla per riaprire il Giardino di Santa Maria della Fede, ma ha semplicemente beneficiato dei fondi regionali – ha ribadito l’impegno pancia a terra dell’amministrazione comunale anche su un altro spazio verde negato al territorio della Municipalità 4, il parco della Marinella. «Se si passa da lì si vedono montagne di rifiuti.

Sono stati avviati i lavori – spiega il primo cittadino - e si è scoperto che c’era uno strato di vari metri di rifiuti che erano stati seppelliti nel parco. Questo ci ha costretto a fare una variazione al progetto con un incremento significativo dei costi con questi rifiuti che sono rifiuti speciali. Questi sono stati cumulati, si sta facendo la caratterizzazione e a breve ci sarà lo smaltimento. Questo consentirà di complementare i lavori del parco nel 2023 e di restituirlo alla città».

Grande soddisfazione per il Parco di Santa Maria della Fede anche da parte della presidente di Municipalità Maria Caniglia: «Un risultato importante che rappresenta l’impegno di questa Municipalità e del Comune tutto, in sinergia con la Regione, per rendere fruibili gli spazi pubblici a residenti, bambini e famiglie. L’apertura di questo parco è un simbolo importante: rappresenta la volontà, grazie ad azioni concrete, di ridare dignità ai luoghi che per troppi anni e per troppo tempo sono stati abbandonati. Ma soprattutto di incidere realmente sul benessere della vita dei residenti». Il parco sarà aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 16.00 con orario ridotto la domenica. Un giardino messo a nuovo grazie al lavoro di manutenzione di 13 delle 400 unità degli ex disoccupati del Progetto Bros, impiegati nella manutenzione di 25 parchi municipali di Napoli in base a un accordo di 15 milioni di euro sottoscritto da Regione Campania insieme a Comune e Anpal.

A testimonianza dell’impegno di Palazzo Santa Lucia, ha presenziato al taglio del nastro del parco il vicepresidente di Regione, Fulvio Bonavitacola. «Siamo contenti – ha detto -. Complimenti alla presidente della Quarta Municipalità Maria Caniglia. Oggi è un piccolo evento nelle dimensioni, dato che siamo in un parco di quartiere, ma con un grande significato perché si colloca in un programma di riqualificazione e restituzione alla città di parchi municipali abbandonati per molti anni. La Regione Campania ha gestito risorse importanti in questo programma in collaborazione con il Comune di Napoli e questo è uno degli interventi più riusciti. Partivamo da condizioni di particolare degrado, il fatto che siamo arrivati al traguardo al pari e prima di altri, considerando da dove venivamo, è un titolo di merito. Siamo contenti, adesso bisogna conservarlo. Credo che degrado chiami degrado, riqualificazione chiami riqualificazione. Se le persone vedono una situazione di abbandono, c’è un atteggiamento psicologico di adattamento. Quando i cittadini vedono che l’amministrazione batte un colpo e restituisce al loro utilizzo dei beni pubblici, si responsabilizzano anche i cittadini. Quindi, si crea un meccanismo virtuoso all’inverso ed è quello che dobbiamo sviluppare». Le file di scolaresche dell’Itis Alessandro Volta che hanno percorso questa mattina i viali del parco, avendo partecipato ad un progetto di riqualificazione con Legambiente, sanciscono il ritorno alla normalità di un pezzo di città negato fino a ieri.

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