Napoli, rivive la “collinetta” del parco Troisi: si attende il progetto per la riqualificazione

Molte criticità nel polmone verde di San Giovanni a Teduccio

Napoli, rivive la “collinetta” del parco Troisi
Napoli, rivive la “collinetta” del parco Troisi
di Alessandro Bottone
Mercoledì 13 Marzo 2024, 18:13
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Rivive la “collinetta” del Parco Troisi. Dopo sei mesi di duro lavoro torna il decoro nello spazio più alto del polmone verde di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli. Negata per anni tra alberi crollati e groviglio di erbacce, l'area può essere ora attraversata dai tanti visitatori del bene comunale di viale 2 giugno per il quale, però, si attende ancora la piena riqualificazione.

La pulizia straordinaria del boschetto è portata avanti dalla SMA Campania.

Oltre venti operai della società regionale lavorano ogni giorno per rimuovere erbacce e rami cresciuti rigogliosi in tanti anni di mancata manutenzione. E per mettere mano all'importante situazione di degrado tra spazzatura, rovi di topi e ai residui di galli e galline. Sono numerosi, infatti, i pennuti che vivono sulla collinetta del Troisi e che ora, con le operazioni di pulizia ancora in corso, si sono trasferiti nella parte a ridosso del cimitero: molti esemplari trovano alloggio proprio tra i rami dei grossi alberi accanto ai loculi.

 

Negli ultimi giorni, in attesa del grande progetto di recupero, altri operatori hanno risistemato il prato di numerose aiuole del parco e hanno sfoltito cespugli e molte piante lungo i vialetti attraversati ogni giorno da tante persone del posto ma anche sportivi, e non solo, che approfittano dell'ampio spazio per fare attività fisica. Ma il Troisi è, naturalmente, un posto per lo svago per tante famiglie del popoloso quartiere nonostante le difficili condizioni. Le giostre sono ridotte a pezzi, molte danneggiate dai vandali, altre rovinate dalle intemperie. Nessuna sicurezza per i più piccoli: basta guardare i buchi nello scivolo e la pavimentazione antitrauma ormai completamente saltata. Bagni assenti, gazebo fatiscenti, zero videosorveglianza. Non va meglio per il patrimonio verde: molti alberi risultano crollati e restano a terra da tempo. Diversi spazi risultano inaccessibili come la serra a ridosso di via Atripaldi: lo scheletro di ferro ormai è una trappola di piante senza cura.

L'aspetto che più di tutti rende l'idea dell'abbandono del bene pubblico di Napoli Est è il laghetto. La vasca è a secco, riempita soltanto dalla pioggia abbondante perché, nonostante promesse e annunci, per ora non è stato individuato un modo sostenibile per far tornare l’invaso pieno e vivace come un tempo. Difficile al momento capire il destino dello specchio d'acqua artificiale: nei mesi scorsi, infatti, l'assessore comunale al verde ha rassicurato consiglieri e cittadini affermando che il laghetto resterà al suo posto dopo che in passato era stato ipotizzato l'utilizzo della vasca come posto per attività sportive. Ma tutto dipenderà dallo sviluppo del lavoro dei tecnici: al momento, infatti, non ci sono novità sul progetto di riqualificazione finanziato con un milione di euro del Piano Strategico di Città Metropolitana.

 

«Il Troisi è uno dei più grandi parchi della città di Napoli ed è una importante risorsa per la zona est di Napoli, importante punto di riferimento per la cittadinanza, da coloro che svolgono attività sportive dalle prime ore del giorno, fino a momenti di svago di famiglie e amici a quattro zampe», spiega Daniele Simonetti, consigliere della VI Municipalità (gruppo misto, capogruppo Azione per Napoli) che negli ultimi mesi si è battuto per far ripulire la collinetta. «Il passo successivo alla sua manutenzione - evidenzia il consigliere - è la ripiantumazione di alberi che vadano a tutelare la sua biodiversità. Biodiversità che viene anche identificata dalla presenza di vari uccelli migratori che sostano durante i loro lunghi viaggi» aggiunge Simonetti che insiste: «Si spera che la manutenzione del verde orizzontale sia garantita dall’approvazione del progetto che vede la sua totale riqualificazione».

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