L'affresco antico di Sant'Anna dietro un'edicola votiva nel centro storico di Napoli

La scoperta di Giancarlo Minniti, artista capace di trasformare in opere la roba che gli altri gettano via

L'affresco antico di Sant'Anna
L'affresco antico di Sant'Anna
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Venerdì 3 Novembre 2023, 08:00
3 Minuti di Lettura

Dietro un recente quadro di Sant'Anna, in un'edicola votiva del Centro Storico, è stato scoperto casualmente un affresco sconosciuto. È un altro dono della città di Napoli che non smette di offrire i suoi tesori nascosti e di regalare emozioni indicibili.

Prima ancora che lo facciano i grandi esperti, ve lo diciamo noi: non si tratta dell'opera di un artista di fama, non è un affresco di delicata fattura, non è un disegno che finirà nei libri di storia dell'arte. Eppure quel disegno, mezzo cancellato dagli eventi atmosferici, con i colori praticamente inesistenti, riapparso dopo tanto tempo, è capace di regalare brividi intensi e inattesi. 

Via San Nicola a Nilo, cuore della Napoli accerchiata dal turismo, eppure ancora capace di essere un luogo «vero» della città storica. Giancarlo Minniti, artista capace di trasformare in opere la roba che gli altri gettano via, rimette in sesto un'edicola votiva dedicata alla Vergine nei pressi del suo laboratorio.

Il risultato lascia di stucco la gente del vicolo. Così da un balcone che affaccia proprio sull'edicola dedicata a Sant'Anna una donna si sporge rabbuiata: «E questa edicola non merita di essere risistemata?».

Minniti si arma di pazienza e decide di mettere a posto anche quella sgangherata struttura. Prende uno scaletto e sposta il quadro di Sant'Anna che è custodito lì dentro. Sgrana gli occhi quando si accorge che dietro al quadro c'è un affresco. È anche questa una Sant'Anna, solo che è affrescata, è decisamente più antica, ed è molto malridotta. 

 

L'uomo sospende ogni operazione e rimette a posto il quadro. Ché certe cose spettano alle autorità competenti. Prima di risistemare tutto, scatta qualche foto.
Quelle fotografie, che Il Mattino ha sottoposto ad esperti d'arte e storici, raccontano che non si tratta di una importante opera: probabilmente è una rappresentazione realizzata da un fedele, quasi certamente riferibile alla fine dell'800 o agli inizi del 900, tutti spiegano che la «mano incerta» tradisce l'inesperienza dell'autore.
Forse non sarà una grande opera d'arte, però quell'affresco è la rappresentazione viva della devozione della città che si tramanda nei secoli, che sovrappone nuove iconografie a quelle preesistenti, ma senza tradire il patto con la fede: laddove c'era Sant'Anna viene posizionata un'altra Sant'Anna perché è alla mamma della Vergine Maria che qualcuno, chissà quando, ha dedicato quell'edicola votiva, e ancora oggi quella decisione viene rispettata. 

Video

La questione delle edicole votive è il fulcro di un ordine del giorno presentato al Consiglio Comunale da Salvatore Lange, consigliere del gruppo Misto, il quale chiede che questo «inestimabile patrimonio storico-culturale, proporzionato alla grandezza della storia della città, che versa in uno stato di degrado e abbandono», va tutelato e salvaguardato. Così invita il Comune a impegnarsi per «avviare un approfondimento normativo utile ad individuare gli attuali titoli di proprietà e/o possesso delle edicole votive presenti sul territorio comunale. Procedere ad un censimento e catalogazione, utile a definire nuovi e più efficienti modelli di adozione, predisponendo apposito albo di chi fa richiesta di prendersi cura delle edicole sia per la manutenzione ordinaria che per interventi straordinari di restauro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA