Piazza Cavour e la vicina galleria Principe di nuovo nell'occhio del ciclone per le loro miserevoli condizioni. Cittadini e associazioni lo denunciano da anni ma, nonostante il succedersi delle amministrazioni comunali, il degrado che circonda il Museo Archeologico Nazionale, uno dei più importanti musei del mondo, non accenna minimamente a diminuire. Lo scempio della piazza intitolata al piemontese Cavour inizia proprio dalla stazione della metropolitana a lui intitolata.
Basta girare intorno all'uscita principale e raggiungere l'ingresso secondario per trovarsi di fronte ad uno spettacolo da terzo mondo: gli alberi e i giardinetti sono stati ormai trasformati in un "deposito" per coperte, cartoni e abiti racchiusi alla buona in pesanti buste di plastica. Un vero e proprio guardaroba del clochard utilizzato ogni giorno dai senzatetto che, nonostante i ripetuti sgomberi, continuano ad accamparsi sia tra i giardini - o quel che ne resta - di piazza Cavour che intorno alla fontana del Tritone.
A poche decine di metri, arrivati nei pressi della galleria Principe, specie nelle giornate di caldo si viene accolti da orribili miasmi prodotti dall'urina e dalle feci dei clochard accampati sotto i porticati nonostante, anche qui, poche settimane fa il Comune di Napoli è intervenuto con uno sgombero forzato e un intervento "interforze" tra gli operatori di Napoliservizi e i servizi sociali di palazzo San Giacomo.
Oggi i turisti - non molti per la verità - che attendono di accedere al Museo Archeologico Nazionale e i napoletani di passaggio si trovano di fronte ad un vero e proprio accampamento dove hanno trovato alloggio una ventina di senzatetto che, in alcuni casi, hanno sostituito i giacigli fatti di cartoni e coperte con vere e proprie tende. Un pesante schiaffo assestato in pieno viso ai commercianti che stanno tentando disperatamente di resistere al degrado tenendo aperte le loro attività.
L'assurda situazione della galleria Principe e, in misura lievemente minore, di piazza Cavour testimonia quanto, nonostante gli sforzi messi in campo, il Comune non sia in grado di gestire una situazione che ormai da diversi anni è letteralmente sfuggita di mano. Per risolvere il problema del degrado e dare una degna sistemazione ad uomini e donne che non di rado rifiutano l'aiuto degli assistenti sociali sarebbe necessario un lavoro sinergico in grado di coinvolgere le istituzioni a tutti i livelli: Municipalità, Comune e Regione. Difficile, però, se si pensa che per molti anni le istituzioni, a vari livelli, si sono dimostrate non in grado di collaborare tra di loro quando non, addirittura, in aperto conflitto.