Piazza Cavour, emergenza rifiuti e commercianti sul piede di guerra: «Un territorio allo sbando»

Piazza Cavour, emergenza rifiuti e commercianti sul piede di guerra: «Un territorio allo sbando»
di Antonio Folle
Venerdì 1 Luglio 2022, 18:20 - Ultimo agg. 18:48
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Parlare di emergenza rifiuti a piazza Cavour ormai è improprio. I marciapiedi invasi dai sacchetti, i rifiuti che ingombrano il passaggio pedonale, la spazzatura che deturpa l'immagine di una delle piazze più importanti della città e i cassonetti che emanano un odore pestilenziale a qualsiasi ora del giorno e della notte sembrano essere diventati una triste e consolidata tradizione. Di tanto in tanto qualcuno si "inventa" soluzioni per la piazza e per i forse ancor più disastrati giardini, ma si tratta di soluzioni estemporanee che hanno il solo risultato di far tornare le cose al punto di partenza nel giro di pochi giorni, con buona pace anche delle migliaia di turisti che ogni giorno transitano in piazza per recarsi al Museo Archeologico Nazionale o per addentrarsi nel centro antico della città. 

I residenti ed i commercianti di piazza Cavour denunciano come ormai da diversi - troppi - giorni manchino gli interventi di pulizia e spazzamento.

Una disorganizzazione che, unita alla cronica carenza di organico da parte di Asìa, ha come risultato quello di distruggere completamente gli sforzi fatti negli anni per cercare di dare vita ad una piazza che, nonostante sia situata a pochi metri da uno dei più importanti musei del mondo, è da molti anni in declino. In questi giorni di caldo asfissiante i rifiuti non raccolti macerano sotto al sole cocente, costringendo gli stessi residenti della zona a barricarsi in casa per cercare di sfuggire al cattivo odore, oltre che a cercare di scongiurare indesiderate e indesiderabili invasioni degli appartamenti ai primi piani. La grossa quantità di immondizia, infatti, attira decine di topi che banchettano allegramente tra i cassonetti, nutrendosi dei resti di cibo in decomposizione e degli insetti a loro volta attirati dalla spazzatura.

«Questa situazione è insostenibile - la denuncia di Marcella Scotti, storica commerciante di piazza Cavour -, siamo arrivati al punto di aprire le nostre attività e di non vedere l'ora che la giornata finisca perchè la puzza è insopportabile. I nostri stessi clienti fanno fatica a trattenersi nei negozi a causa dell'odore e noi che in questa piazza ci lavoriamo gran parte della giornata siamo continuamente mortificati da uno stato di cose che non si può più tollerare. Qui manca qualsiasi tipo di controllo - prosegue la commerciante - e quindi arrivano da ogni parte della città a sversare rifiuti. Ormai non serve più nemmeno segnalare ad Asìa, visto che loro sanno bene in che condizioni ci troviamo. Troviamo assurdo dover vivere e lavorare in queste condizioni nonostante la tassa per lo smaltimento dei rifiuti venga pagata regolarmente. Spesso - continua ancora Marcella Scotti - siamo noi commercianti a dover spazzare i marciapiedi a ridosso delle nostre attività, sostituendoci a chi avrebbe il dovere di farlo».

Il problema dei rifiuti amassati - e non si esagera a parlare di montagne di sacchetti -, non è il solo cruccio quotidiano per i residenti e per i commercianti. Nonostante gli interventi realizzati negli scorsi mesi dal Comune di Napoli per sgomberare la baraccopoli di clochard nata attorno alla fontana del Tritone, infatti, i senza fissa dimora sono tornati, scegliendo semplicemente di accamparsi a poca distanza dalla fontana, creando una nuova baraccopoli. Una situazione che è forse la prova più evidente di come gli interventi-spot a favore di telecamera siano del tutti insufficienti a risolvere un problema, quello dei senza fissa dimora, che necessiterebbe invece di soluzioni strutturali. 

 

Naturalmente piazza Cavour non è la sola piazza cittadina a soffrire di problemi legati alla mancata raccolta dei rifiuti. Da diversi giorni i cittadini di diversi quartieri della città segnalano al Comune mancati interventi di prelievo e strade ridotte a pattumiere. Asìa è in difficoltà evidenti e i risultati di una gestione che si sta dimostrando fallimentare sono sotto agli occhi di tutti. Il bando per i nuovi 500 operatori ecologici è stato pubblicato da pochi giorni e migliaia di napoletani - secondo alcune stime le domande a fine bando potrebbero essere 100.000 - si sono precipitati a partecipare. In molti, però, continuano a chiedersi se l'infornata di nuovi lavoratori basterà a risolvere emergenze che si ripropongono con ciclica regolarità e che dimostrano come le carenze di Asìa, ancor prima che di organico, siano di carattere organizzativo, strategico e politico. 

Entro i primi mesi del 2023 dovrebbero partire i lavori di riorganizzazione dei sotterranei del vicino Museo Archeologico. I lavori, già finanziati per un importo di circa 11 milioni di euro, dovrebbero connettere lo stesso museo con l'area dei giardini di piazza Cavour. Difficile, almeno ad oggi, immaginare una connessione tra uno dei più importanti e visitati musei del mondo con giardini disastrati e ridotti - quando va bene - a colonia di ratti o a luogo di ritrovo per tossicodipendenti e senza fissa dimora. 

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