«Port'Alba deve rinascere», l'appello di Mirko De Martino gestore del teatro Tram

Anche il Tram venerdì prossimo sposerà la Notte Bianca

Continua la mobilitazione per Port'Alba
Continua la mobilitazione per Port'Alba
di Gennaro Di Biase
Martedì 14 Novembre 2023, 10:00
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Uno scrigno del teatro nella via dei libri. Port'Alba è un mondo tra i mondi della città, un angolo di Napoli articolato, a livello sia architettonico sia culturale, in cui c'è più di quanto sembri. Non solo volumi, banchi di libri, bar, negozi, giardini pensili. E non solo, purtroppo, locali sfitti da anni e l'arco dissestato da oltre un decennio da cui si staccano calcinacci di continuo. Mirko Di Martino, per esempio, a Port'Alba gestisce il Tram (ex Bruttini). Un teatro off indipendente di grande affluenza da circa 100 spettacoli all'anno. Insomma, al Tram (e dunque sotto l'arco monumentale tanto storico quanto devastato) ci arrivano allievi e attori da ogni angolo non solo della Regione, ma di tutta Italia. Anche loro, purtroppo, sono «in balìa del degrado dell'Arco e della sosta selvaggia notturna che si impossessa della via della cultura», aggiunge Di Martino. Anche il Tram venerdì prossimo sposerà la Notte Bianca organizzata dai librai per la salvezza dell'Arco, dopo la campagna di stampa iniziata da Il Mattino nelle scorse settimane. Un attore del teatro indipendente, la sera del 17, sarà vestito da Masaniello e coinvolgerà il pubblico in una performance. «Nelle giornate del vertice dell'Unesco in città, tra 26 e 29 novembre, potremmo organizzare uno spettacolo proprio sotto la volta del Seicento». Non è tutto, perché per l'evento del 17 novembre sono arrivati endorsement importanti nelle ultime ore. Ai firmacopie della notte bianca dei libri ci sarà anche Valeria Parrella, oltre a Maurizio De Giovanni. Presenti anche Pietro Treccagnoli, Sergio Siano, Raffaele Messina, Stella Cervasio, Claudio Pennino e Marco Zurzolo, che si esibirà anche con il suo sax. Videoclip da Gianfranco Gallo a Francesco Costa. 

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C'è un gran via vai al Tram. Come vanno le attività del teatro a Port'Alba?
«Il Tram si trova a via Port'Alba, proprio nel palazzo adiacente all'Arco dal lato di piazza Dante.

Noi svolgiamo due tipi di attività. Siamo innanzitutto un teatro off, indipendente, che mette lo spazio a disposizione di compagnie giovani e prive di finanziamenti alle spalle. Accogliamo tanti talenti, non solo dalla Campania, ma da tutta Italia. Ogni anno ospitiamo una ventina di compagnie diverse, per un totale di un centinaio di giornate di spettacolo su 365 giorni. Poi ci occupiamo di allestire laboratori per giovani e adulti. Formiamo le persone al teatro e alla cultura. Quest'attività è molto importante per noi: abbiamo circa 150 allievi distribuiti nel corso della settimana. C'è un continuo flusso di persone che arriva da noi, glielo assicuro».

Già. E passano tutti sotto l'Arco incerottato. Attori e allievi. Come ci si sente?
«Il rischio c'è, e si sente. Il teatro Tram è nato nel 2016, e le reti di contenimento intorno alla volta c'erano già. Pensi, sono più vecchie di noi. Ci sono periodi dell'anno in cui, con le piogge, le reti si degradano e sopra ci piove un po' di tutto».

Di sicuro, con le piogge e con l'inverno la preoccupazione per il dissesto aumenta, anche per i librai. Qualcuno dei vostri ospiti nota il degrado o si preoccupa per il rischio di caduta dei calcinacci?
«Certo, gli stessi attori che arrivano da noi si domandano il motivo di tanta incuria. Perché, possibile che non si riesca a fare nulla per questo arco storico?, domandano. Non sappiamo cosa rispondergli, se non che il tempo passa e la situazione precipita».

«Il tempo avanza ma peggiora», per citare Shakespeare.
«Sì. Il degrado dell'Arco è la criticità principale, ma non è l'unica. Sa, gli attori socializzano tra loro, in teatro, e spesso rimangono qui anche di sera».

Si riferisce al caos che, nelle ore della movida, si impadronisce di piazza Dante e della via dei libri?
«Molti anni fa Port'Alba era diversa. E non mi riferisco solo al fatto che alcune librerie abbiano chiuso, nel tempo, senza mai più rialzare la saracinesca. Parlo soprattutto del fatto che di sera, oggi, la strada smette di essere la via della cultura e diventa una zona di parcheggio selvaggio. Quando finiamo gli spettacoli non si passa più: intorno alle 22-23 e fino a notte inoltrata troviamo tavolini da un lato della strada e schiere di auto dall'altro. Con il buio Port'Alba perde la sua vocazione culturale e diventa un luogo inospitale, benché tecnicamente sia una strada pedonale. Almeno sulla carta. Intendo dire che di sera la via dei libri diventa pericolosa, anche a causa delle manovre delle auto. Ecco perché le dico che non solo è importante ripristinare l'Arco, ma ridare decoro notturno alla strada. Il Comune dovrebbe tutelare di più le attività culturali. Le librerie dovrebbero avere più spazi e garanzie».

Insomma, la via dei libri, nelle sere del by-night, viene assorbita tra le vie della movida tra Bellini, Cisterna dell'Olio e piazza Dante. Eppure, come lei nota, la piazza e la strada sarebbero tecnicamente pedonali. Le macchine di sera arrivano perché manca controllo sotto l'Arco?
«Anni fa erano stati installati dei dissuasori per impedire il passaggio delle auto. Ora non ci sono più e questo angolo di città è tornato privo di sorveglianza, e chiunque ci parcheggia».

La deregulation è cresciuta, secondo lei, negli ultimi anni? E cosa si potrebbe fare per contrastare il fenomeno?
«Sì. Nel pre-Covid si stava un po' meglio. Dissuasori o telecamere: gli strumenti per evitare la sosta selvaggia a Port'Alba ci sarebbero, ma nessuno li mette in campo».

A parte la Notte Bianca per la salvezza e la rinascita di Port'Alba, potreste pensare a uno spettacolo anti-degrado sotto l'Arco?
«Certo, coinvolgeremo gli allievi dei laboratori, le prime vittime della situazione di dissesto. E organizzeremo una performance sotto la volta. Potremmo studiare una pièce sul tema della storia della porta, su Antonio de Toledo e del suo degrado attuale. Speriamo di riuscire a preparare questo teatro di strada per la tre giorni del vertice Unesco a fine mese». 

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