Napoli, l'appello delle associazioni: «Riaprite il Parco di Re Ladislao, troveremo i fondi per sistemarlo»

Napoli, l'appello delle associazioni: «Riaprite il Parco di Re Ladislao, troveremo i fondi per sistemarlo»
di Cristina Cennamo
Domenica 6 Giugno 2021, 18:34
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Riaprite il Parco di Re Ladislao. E' la richiesta, a nome di tanti residenti dell'area, dell'associazione «Noi del Quartiere San Lorenzo e non» dopo che l'area verde è stata chiusa di colpo. Sicomitat tratta, per chi non lo conoscesse, di uno spazio annesso al complesso religioso di S. Giovanni a Carbonara, che rappresenta una delle più alte testimonianze dell'architettura trecentesca in città. Il giardino è un esempio emblematico di antico hortusconclusus, nascosto alla vista da alte mura, e occupante una superficie di 4.500 metri quadrati. 

«Una storia che si ripete - spiega Vittorio Scotto - visto che le alterne vicende di questo parco sono alquanto ingarbugliate.

Tre mesi fa, infatti, dopo tanto tempo il parco era stato nuovamente riaperto dopo tnto tempo. Una grande gioia per tutti ma da subito incominciammo a notare moltissime problematiche, che ci furono illustrate dai custodi stessi con una semplicissima chiacchierata: dai bagni pubblici rotti all'albero pericolante, dall'erba che non poteva essere curata in quanto erano stati rubati gli strumenti ai giardinieri ad un tubo dell'acqua che la faceva fuoriuscire ininterrottamente fino alla spazzatura che non veniva raccolta e si cumulava sempre più, con rifiuti di ogni origine sulle scale d'ingresso e così via. Come associazione, quindi, andammo a ripulire tutto, lavando anche le scale lungo le quali in precedenza si potevano trovare siringhe con tanto di sangue. Successivamente, ogni domenica, abbiamo organizzato una raccolta firme per una petizione popolare per chiedere una maggiore attenzione».

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La storia del parco, evidentemente, ha fatto il giro del quartiere e delle forze dell'ordine visto che alcuni giorni fa sono intervenuti il Vigili del Fuoco per un albero pericolante. Risultato: il Comune di Napoli ha disposto la chiusura del parco, con ovvio dispiacere di quanti invece volevano continuare a fruirne. 

«Non è la soluzione del problema - lamentano oggi i componenti dell'associazione - quello che chiediamo, nonostante tutto, è semplicemente di riaprire il parco una volta per tutte, siamo disposti a rilanciare anche una raccolta fondi per mettere in sicurezza il parco. Chiediamo solo che qualcuno ci ascolti e capisca che siamo pronti a dare una mano per il bene comune».

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