Tempio della Scorziata, è allarme: «Si sentono colpi all'interno della rete, la facciata si sbriciola»

All'interno della chiesa secondo i residenti si sentono i tonfi di calcinacci che cadono al suolo

Tempio della Scorziata
Tempio della Scorziata
di Antonio Folle
Sabato 15 Luglio 2023, 18:55 - Ultimo agg. 16 Luglio, 07:15
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Scrocchiolii sinistri ed un continuo rumore di piccoli calcinacci che si staccano e crollano al suolo. Una rete di sicurezza che tiene a malapena e che cerca disperatamente di nascondere alla vista delle migliaia di napoletani e di turisti che ogni giorno percorrono il centro antico la vergogna di un edificio di culto abbandonato al suo destino da oltre trent'anni.

Progetti di recupero ben impressi su carta, ma mai effettivamente realizzati. Questa è l'attuale situazione del cinquecentesco Sacro tempio della Scorziata, una importante chiesa di stile barocco eretta nel '500 ridotta a poco più di uno scheletro dopo anni di razzie selvagge compiute dopo la chiusura causata dal terremoto del 1980. Da alcuni giorni residenti e passanti segnalano come, di tanto in tanto, all'interno dell'orribile rete di contenimento siano ben udibili tonfi di calcinacci che cadono al suolo e che testimoniano come la facciata della chiesa - praticamente tutto quello che resta dell'edificio - si stia letteralmente sbriciolando.

Un rischio crollo, quello del Sacro tempio della Scorziata, accentuato dall'indebolimento generale della struttura causato dal rogo, datato 2012, provocato da un incendio che ha devastato il poco che restava da salvaguardare. La storia plurisecolare della chiesa di vico Cinquesanti - a pochi passi dalla centralissima piazza San Gaetano - è stata così sostituita dalle storie di cronaca moderna, fatte di spoliazioni che oltre a rendere irriconoscibile la chiesa hanno reso estremamente difficile - e quasi antieconomico - ogni progetto di recupero. 

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«Serve subito una verifica tecnica per scongiurare il rischio di ulteriori crolli - denuncia il presidente del Comitato civico Portosalvo Antonio Pariante - con la consapevolezza che ulteriori ritardi nei lavori di restauro della chiesa potrebbero tradursi in un clamoroso crollo nel cuore del centro storico Unesco. Il grande progetto Unesco è fallito ormai da tempo - continua Pariante - e i cantieri presenti nel centro storico non sono altro che una illusione ottica. Basti pensare, ad esempio, alle impalcature di San Lorenzo Maggiore, dove i lavori non sono mai effettivamente partiti. Stessa cosa per la gran parte delle restanti chiese presenti nei decumani.

Tra queste l’antico tempio della Scorziata ingannato con ben due finanziamenti europei ma senza nessun risultato. Nel frattempo, sotto il cantiere fantasma, le amministrazioni continuano a perdere tempo e la chiesa scricchiola pericolosamente».

E in effetti sul sito web del Comune di Napoli è presente una pagina che indica l'effettivo importo stanziato per il recupero del tempio della Scorziata - 1.824.815,02 euro oltre Iva - provenienti per il 75% da fondi Fesr - fondi Europei - e per il restante 25% dal piano di Azione e Coesione. Nonostante l'urgenza dei lavori, però, il progetto è attualmente bloccato nelle primissime fasi iniziali. Un vero e proprio giallo napoletano che potrebbe trasformarsi in una tragedia per un importante pezzo del patrimonio storico-culturale della città.

«La cosa più inquietante - ha affermato la consigliera regionale Maria Muscarà - è che quasi si voglia cancellare la memoria del centro storico della Napoli Capitale, consentendo scempi come quello che riguarda la Scorziata, oltraggiata non solo dalle razzie che l'hanno completamente sventrata, ma anche dal disiniteresse istituzionale e da scelte infelici come quella di far nascere un supermercato a pochi passi da un monumento del genere. L'impressione ormai da diversi anni è che si voglia trasformare il centro storico di Napoli in una "Edenlandia del food", attirando gitanti scambiati per turisti non con la bellezza del nostro centro storico, ma con il richiamo di pizze fritte, cuoppi e street food vari. La Scorziata ha subito l'affronto della perdita dei fondi Unesco stanziati per il suo recupero durante l'amministrazione de Magistris - ha poi concluso Muscarà - ma l'amministrazione attuale non sta facendo niente di meglio, lanciandosi in campagne populiste come per la vicenda del Pistoletto e senza tener conto della necessità di intervenire al più presto per non veder dispersi pezzi preziosi della nostra storia».

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