Napoli, abusivi nelle scuole: «Ora gli sgomberi»

La Procura contabile avvisa il Municipio: «Stop inerzie, cacciare chi non è in regola»

Il caso clamoroso dell'alloggio custodi occupato alla scuola Vanvitelli al Vomero
Il caso clamoroso dell'alloggio custodi occupato alla scuola Vanvitelli al Vomero
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Martedì 9 Gennaio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 20:06
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Non sono disposti a concedere ulteriori sconti, chiedono interventi tempestivi ed efficaci. In poche righe, un avviso a sanare le inadempienze, a proposito di cittadini che hanno occupato abusivamente locali di scuole napoletane. È questa l’ultima mossa della Procura contabile, nel corso dell’inchiesta che punta a fare chiarezza sulla gestione di strutture pubbliche, che risultano da tempo occupate, anche a dispetto di specifiche diffide a lasciare liberi i locali.

Uno degli ultimi casi riguarda i locali di un asilo nido del comune alla Sanità - parliamo del Gaetano Filangieri - all’imterno del quale sono state da tempo segnalate dai carabinieri gravi irregolarità. Da cinque anni l’appartamento del custode è occupato abusivamente da un soggetto che risulta agli arresti domiciliari (probabilmente in possesso anche di una pistola), ma lo sgombero non è ancora avvenuto.

Quanto basta a spingere il vice procuratore generale della Corte dei Conti Ferruccio Capalbo a spedire un avviso, con un chiaro intento: l’invito al Comune ad attivarsi, a provvedere tempestivamente a ripristinare la legalità piena e restituire il bene pubblico alla fruizione di alunni e personale scolastico. 

Un caso che va ovviamente ricondotto a una più ampia strategia che la Procura guidata da Antonio Giuseppone sta perseguendo ormai da mesi. Scuole, alloggi, locali commerciali, chiara la strategia: bisogna ripristinare la legalità, per impedire danni erariali alle casse del Comune. Un piano che in questi mesi è stato pienamente condiviso da tecnici di Palazzo San Giacomo, ma anche dalla stessa giunta Manfredi, nella convinzione della necessità di imprimere una svolta nella gestione del patrimonio comunale. Ma torniamo alle ultime carte della Procura contabile, a partire proprio dal ragionamento firmato pochi giorni fa dal viceprocuratore generale Capalbo. Parliamo del caso dell’asilo Filangieri (di cui parliamo più diffusamente nella pagina a fianco, ndr): nel 2018, il Comune ha revocato l’assegnazione dei locali al custode. Ma l’appartamento non è stato mai liberato. In sintesi, il Comune si sarebbe limitato «a notificare la formale costituzione in mora relativamente al credito inerente le dovute indennità non riscosse con interruzione dei termini di prescrizione», quanto basta a rendere «non configurabile un danno erariale»; mentre è la stessa Procura a ricordare nelle sue conclusioni che «l’ulteriore protrarsi di questa condizione» rischia di rendere inevitabile una contestazione in sede di danno contabile. 

Scenario dinamico, si attendono le contromosse di Palazzo San Giacomo, alla luce di un principio che è stato ribadito proprio dalle conclusioni del viceprocuratore generale Ferruccio Capalbo: «L’amministrazione deve attivarsi, in sede di autotutela, al fine di evitare l’aggravamento della rilevata fattispecie dannosa per ll’erario, ed eliderne così le cause». 

Un principio specifico, che vale per l’ultimo caso affrontato dai magistrati di via Piedigrotta, ma che si fa presto ad estendere nei confronti di altre strutture scolastiche occupate abuvamente. In sintesi, il Comune di Napoli (ma non solo Palazzo San Giacomo, di fronte a un fenomeno che interessa e impegna l’intera area metropolitana) ha il dovere di pretendere il rimborso agli occupanti per i canoni non versati; e l’immediata liberazione dei locali che vanno riassegnati a legittimi assegnatari.

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Una vicenda che ha fatto registrare una svolta a partire dai primi giorni dello scorso anno. Ricordate il caso della Vanvitelli? Venne sollevato dal nostro giornale, che fece riferimento all’occupazione di locali all’interno della stessa scuola dell’Arenella: un appartamento destinato al custode, che era stato tramandato per almeno tre generazioni, nell’indifferenza generale. Ma se si alza lo sguardo dalle scuole, lo scenario che attende i giudici contabili è decisamente più ampio. Ed è in questo senso che si passa dalle verifiche su scuole e asili nido ad altri segmenti del patrimonio comunale cittadino. Materia incandescente, come quello che sta emergendo sul fronte della gestione dei locali commerciali. Anche qui stesse dinamiche: pochi controlli, canoni non riscossi, buco milionario. In campo, su questi filoni, oltre al viceprocuratore generale Capalbo, anche i magistrati contabili Gaetano Gigliano e Davide Vitale, con l’obiettivo di rimuovere vecchie e nuove irregolarità. Ora si attendono le contromosse del Comune di Napoli, chiamato a garantire sicurezza, riscuotere canoni e valorizzazione beni del nostro patrimonio immobiliare.  

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