Condannato a cinque anni in primo grado. Un verdetto durissimo, quello pronunciato nel primo pomeriggio di giovedì 4 maggio nei confronti dell'ex difensore della Nazionale Armando Izzo, attualmente punto di forza della difesa del Monza.
Izzo è stato condannato a cinque anni di reclusione, al termine delle indagini condotte dal pm anticamorra Maurizio De Marco, per anni titolare delle indagini sulla camorra della zona di Vinella Grassi a Secondigliano (quartiere di origine di Izzo). Concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva sono le accuse costate la condanna del calciatore che, in questa vicenda, ha sempre respinto contatti con ambienti criminali.
Secondo l'accusa, il calciatore si sarebbe prestato a combinare la partita di B Modena-Avellino, finita 1-0 la squadra emiliana.
Nel corso di un probabile appello, Izzo potrà dimostrare le proprie ragioni nel tentativo di ribaltare la sentenza pronunciata poche ore fa dalla sesta penale del Tribunale di Napoli.
Nel corso dello stesso processo, sono stati condannati a un anno e sei mesi Umberto Accurso (fratello del boss pentito Antonio Accurso) e Salvatore Russo, entrambi ritenuti legati alla camorra di Secondigliano. A far decollare le indagini, sono state le dichiarazioni del boss pentito Antonio Accurso e le intercettazioni dei carabinieri.