Calcetto contro i clan: «Ecco la nostra scuola»

Ieri la presentazione a San Giovanni, cena di beneficenza per raccogliere i fondi

Associazione Figli in Famiglia
Associazione Figli in Famiglia
di Giuliana Covella
Venerdì 29 Dicembre 2023, 14:50
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Realizzare una scuola calcio per i minori di Napoli est: è lo scopo della raccolta fondi partita ieri in via ufficiale con una cena di beneficenza presso la sede dell'associazione Figli in Famiglia.

Un incontro moderato dalla giornalista Titti Improta e organizzato dal Napoli Club Bologna dal titolo «Diamo un calcio alla camorra - Strategie educative per creare nuove opportunità», a cui hanno partecipato la presidente della onlus Carmela Manco; il vicepresidente della Camera dei deputati Sergio Costa; lo scrittore Maurizio de Giovanni; Deborah Divertito, socia della cooperativa Sepofà; il presidente del Napoli Club Bologna Maurizio Criscitelli; il giornalista Sandro Ruotolo; il presidente del Napoli Club Parlamento Gianluca Cantalamessa.

L'evento è stato preceduto dalla consegna da parte di Costa di 500 libri per bambini e ragazzi donati dalla Camera dei deputati a Figli in Famiglia.

«Questo è il secondo anno che mettiamo in campo l'iniziativa - ha detto Costa - per donare cultura a un luogo così particolare di accoglienza dei minori.

I volumi sono stati scelti da chi insegna e consente queste letture e sono testi che entrano nell'anima di questi ragazzi. Con la cultura e lo sport possiamo pensare di costruire il dirigente, l'uomo, la donna di domani in una zona che merita il miglior sviluppo possibile».

«Oggi presentiamo un sogno. Quello di avere una scuola calcio dove non si paghi un capitale per far giocare i bambini».

Così Carmela Manco, anima e memoria storica di Figli in Famiglia ha spiegato il progetto che ieri è stato illustrato nella sede di via Ferrante Imparato. Un luogo dove da anni vengono accolti i piccoli disagiati del quartiere, ai quali vengono offerte numerose e concrete alternative alla criminalità.

«Abbiamo tanti bambini che da un paio d'anni stanno giocando a fare i calciatori - dice Carmela - e ora cominciano a fare le cose serie. Ma speriamo che questo sogno si possa finalmente realizzare grazie ai tanti amici che abbiamo intorno».

E tra gli amici della onlus presenti ieri alla serata non ha fatto mancare il suo contributo Maurizio de Giovanni:

«La vera risposta per questi ragazzi è creare le opportunità e lo sport è una fantastica opportunità, di svago ma nel contempo anche di lavoro e di professionalità diversa. I ragazzi devono essere tolti dalla strada ma devono fare qualcos'altro - ha aggiunto lo scrittore - se non si dà loro qualcos'altro di bello da fare si creeranno le premesse perché siano prede di altri sistemi e ordini laterali. Questa dunque è la risposta perfetta e più bella che si possa dare a certe situazioni che sappiamo essere radicalissime sul territorio».

Tante le realtà del terzo settore impegnate ogni giorno con attività a sostegno dei minori, nonostante vi sia una evidente carenza di strutture sportive, come sottolinea Deborah Divertito della coop Sepofà:

«Stavolta c'è l'impegno di chi viene da fuori come il Napoli Club Bologna. L'importanza dello sport in questa Municipalità è storica, perché ha una sua tradizione. Strutture sportive purtroppo ve ne sono pochissime e tenute malissimo. Tuttavia ce n'è qualcuna che tenta di fare una commistione col territorio anche dal punto di vista sociale come il Centro Ester di Barra. Ma quelle pubbliche sono completamente abbandonate, per cui quest'iniziativa può di certo dare una mano per crearne una nuova da parte del terzo settore. Nella città campione d'Italia non ci si può scordare che i nostri bambini giocano per strada». A ricordare che «questo mondo ha bisogno di cose semplici» è Ruotolo, che aggiunge: «lo Stato ci deve sempre dare una mano, ma le iniziative che partono dal basso sono le più belle. Anche i ragazzi di questo quartiere hanno diritto di sognare. A Ponticelli c'è un campetto intitolato a Ciro Colonna, vittima innocente. Il campetto dunque c'è, manca la scuola calcio e la faremo a San Giovanni».

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