Agguato a Casoria, incensurato ferito a colpi di pistola: «È stato un tentativo di rapina»

Agguato a Casoria, incensurato ferito a colpi di pistola: «È stato un tentativo di rapina»
di Luigi Sabino
Martedì 21 Settembre 2021, 12:15 - Ultimo agg. 13:48
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Volevano rapinargli il Rolex ma, dinanzi al suo rifiuto, lo hanno ferito alle gambe a colpi di pistola. La vittima, G. L., 26enne del rione Don Guanella, ai poliziotti che lo hanno interrogato, ha raccontato che mentre percorreva via Pascoli a bordo della sua auto, è stato affiancato da uno scooter con in sella due uomini. Il passeggero, dopo avergli puntato contro una pistola, gli avrebbe quindi intimato di consegnare il prezioso orologio. Il 26enne, però, si sarebbe rifiutato e, anzi, avrebbe tentato una reazione. Il rapinatore, a questo punto, ha esploso alcuni colpi di pistola, uno dei quali lo ha colpito al femore destro, poi, insieme al complice, si sarebbe dato alla fuga. La vittima, invece, ha raggiunto, non è ancora chiaro se con mezzi propri o soccorso da qualcuno, l’ospedale Cardarelli dove ha ricevuto le cure mediche del caso. La sua prognosi, secondo l’ultimo bollettino, è ancora riservata anche se non è in pericolo di vita.

Nel frattempo, sull’accaduto, sono iniziate le indagini da parte degli agenti dell’ufficio prevenzione generale, i primi ad accorrere sul posto della tentata rapina in base alle dichiarazioni della vittima. Pochi gli elementi fino ad ora raccolti anche se, al momento, nulla farebbe pensare a qualcosa di diverso da un colpo finito male. Un sospetto alimentato anche da fatto che, negli ultimi tempi, in questa porzione di territorio si sono moltiplicati le rapine a mano armata, alcune delle quali finite nel sangue. Solo pochi mesi fa, ad esempio, il titolare di una rosticceria fu ferito in pieno giorno da un rapinatore. Anche in quel caso, obiettivo del raid era un Rolex che la vittima portava al polso.

In quel caso, però, la dinamica fu molto più violenta perché i malviventi agirono in pieno giorno e dinanzi a decine di persone che affollavano il locale della vittima. Il sospetto delle forze dell’ordine, mettendo in relazione i vari episodi accaduti negli ultimi mesi, è che ad agire sia un’unica banda di criminali che non si fa scrupoli nell’utilizzare le armi qualora le vittime dovessero opporre resistenza.

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Una batteria di malviventi che, non si esclude, possa avere legami con qualche organizzazione camorristica della zona di Secondigliano. Una improvvisa esplosione di violenza che, non si esclude, possa essere legata al piccolo boom economico che sta vivendo la zona a ridosso dell’aeroporto di Capodichino dove, in tempi recenti, sono stati aperti numerosi locali notturni che hanno attirato parte della movida napoletana. Un afflusso di clienti che, tuttavia, inevitabilmente ha portato anche alla migrazione di criminali in cerca di nuove zone di caccia. Per questo motivo, già da qualche tempo, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nell’area, nel tentativo di mettere un freno alle azioni dei rapinatori.   

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