Coronavirus, a Napoli Est cibo e beni di necessità per chi soffre: gara di solidarietà

Coronavirus, a Napoli Est cibo e beni di necessità per chi soffre: gara di solidarietà
di Alessandro Bottone
Venerdì 27 Marzo 2020, 18:20
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Nasce la rete di solidarietà per sostenere le famiglie dei quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio particolarmente provate dall'emergenza del coronavirus. In campo parrocchie e associazioni della periferia orientale di Napoli coordinate dalla VI municipalità del Comune di Napoli per rispondere a un'altra emergenza creatasi contestualmente a quella sanitaria: la necessità di dare una mano a coloro che non hanno alcun reddito per sostenere se stessi e la propria famiglia.

Napoli Est conta oltre 113mila abitanti: è la municipalità più popolosa dell'intera città di Napoli. Disoccupazione e precarietà sono condizioni diffuse su tutto il territorio e fanno sentire particolarmente i propri effetti disastrosi in queste settimane in cui le persone sono state obbligate a rispettare la quarantena imposta dalle autorità. Costrette, dunque, a stare in casa e, quindi, a rinunciare anche a quei pochi soldi racimolati a fatica. Per migliaia di cittadini della periferia est alla preoccupazione di contagio da COVID-19 si è subito aggiunta quella di non riuscire a soddisfare i bisogni primari, come fare la spesa per cose necessarie, a partire dal cibo. Una condizione di precarietà prima fisica e poi psicologica che è emersa a poche settimane dall'inizio della crisi sanitaria.

La rete nasce dallo sforzo comune di raccogliere alimenti e altri beni di prima necessità da donare a persone bisognose intercettate dalle realtà che già operano sul territorio, come parrocchie e associazioni, appunto. Un grido d'allarme raccolto, già da diversi giorni, da don Fulvio Stanco, sacerdote della parrocchia Ave Gratia Plena - meglio conosciuta come Sant'Anna - in corso Sirena a Barra all'interno della quale è stata allestita la base logistica che permetterà di raccogliere i beni donati da cittadini e imprese. In campo anche le squadre di protezione civile che si sono assunte l'onere di distribuire i pacchi alle famiglie che chiederanno assistenza. I volontari sono coordinati da Pasquale Di Lorenzo, responsabile del centro subacqueo Sant'Erasmo.

É stato attivato un numero di cellulare (3273225345) al quale potranno chiamare le persone che necessitano di sostegno ma anche tutti coloro che desiderano donare prodotti di prima necessità. É stato aperto anche un conto corrente da utilizzare per le donazioni (IBAN IT81O0200803451000103639093) grazie alle quali, come specifica don Fulvio Stanco, saranno acquistati farmaci e altri prodotti più specifici, come quelli destinati a neonati e bambini. Un aiuto importante arriverà anche da diverse aziende e imprese sollecitate, in queste ore, da Salvatore Boggia, presidente della VI municipalità, il quale spiega di aver raccolto già numerose richieste d'aiuto alle quali bisogna rispondere concretamente. Una nota realtà di San Giovanni, ad esempio, donerà migliaia di pacchi di farina e il sostegno arriverà anche dalle mense che hanno sede nel territorio municipale.

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L'iniziativa partita da Barra è rivolta ai cittadini dei tre quartieri di Napoli Est. «Non è un momento facile per nessuno di noi: siamo impauriti, preoccupati per una situazione che sta sconvolgendo le nostre vite in ogni ambito e settore» afferma Enzo De Micco, uno dei promotori della rete. «Alla crisi sanitaria si accompagna una crisi economica che si abbatterà in modo irreversibile. Per questo motivo abbiamo deciso di creare una rete alla quale hanno aderito diverse associazioni che operano sul territorio in tanti ambiti, senza bandiere, senza appartenenza, tutti uniti» sottolinea il volontario.

Da stamattina è attiva la macchina organizzativa. Dal coordinamento fanno sapere che, per evitare sciacallaggio e altri episodi spiacevoli, solo gli operatori della protezione civile in divisa sono autorizzati a consegnare i beni a chi farà richiesta e in modo assolutamente gratuito. Intanto il messaggio della rete gira sui social attraverso i quali si cercherà di intercettare quanti più donatori possibili nella speranza che la solidarietà possa espandersi in maniera più forte e veloce rispetto al terribile virus.
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