Fase 2 a Torre del Greco, il sindaco tira le orecchie ai cittadini: «Troppe condotte sbagliate»

Fase 2 a Torre del Greco, il sindaco tira le orecchie ai cittadini: «Troppe condotte sbagliate»
Sabato 9 Maggio 2020, 15:34 - Ultimo agg. 15:55
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«Sono diversi giorni che si nota un comportamento non proprio rispettoso delle attuali misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus Covid-19. Rammento a tutti che, sino al 18 maggio, sono ancora in vigore le misure di restrizione agli spostamenti per cui ogni cittadino può muoversi dalla propria abitazione soltanto per motivi di salute, comprovate regioni di lavoro o per motivi di necessità. In tale ultima categoria è da ricomprendersi la possibilità di fare visita ai propri congiunti». Sceglie la forma della lettera aperta ai cittadini il sindaco di Torre del Greco ( Napoli), Giovanni Palomba, per chiedere un maggiore rispetto delle direttive imposte dal decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri e delle ordinanze emanate dal presidente della Regione Campania, facendo un pieno di condivisioni e commenti sui social.

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«Comprendo l'irruenza della gioventù - prosegue - però è necessario, visto il delicato momento che ancora stiamo affrontando, che si dimostri più responsabilità e rispetto per le regole del vivere civile e della buona convivenza. Del resto, se questo è il comportamento che tali soggetti e i loro familiari tengono in pubblico, inizio sinceramente a dubitare anche delle loro abitudini di vita privata nei condomini e presso le proprie abitazioni». Palomba, memore che a Torre del Greco si sono registrati più di 90 casi e ben venti decessi legati al Coronavirus annuncia: «Qualora dovessero verificarsi nuovi contagi, sarò costretto a dover attivare, unitamente al dipartimento dell'Asl, le necessarie indagini per accertare se, nel maldestro comportamento di qualcuno, vi possano essere responsabilità per aver messo in serio pericolo la salute pubblica. In tali ipotesi mi riserverò di denunciare i diretti colpevoli e responsabili e, nel caso in cui questi fossero adolescenti, anche i loro genitori, per non aver adeguatamente controllato il comportamento serbato dai propri figli e aver così determinato l'insorgenza di nuovi contagi».

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