Ex Base Nato di Bagnoli, evento rinviato a metà maggio: «Non è un rave party ma una festa per studenti»

Ex Base Nato, la risposta degli organizzatori: «Non era rave, evento chiesto dagli studenti»
Ex Base Nato, la risposta degli organizzatori: «Non era rave, evento chiesto dagli studenti»
Lunedì 2 Maggio 2022, 11:00 - Ultimo agg. 15:08
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L’evento nella ex base Nato di Bagnoli, programmato per la giornata di sabato 30 aprile, doveva essere una «festa di fine anno organizzato per – e assieme ai – ragazzi delle scuole superiori di Napoli». Un lavoro di squadra, messo in piedi da Fondazione Campania Welfare, UfficioK eventi, gli organizzatori del Duel club di Pozzuoli e i comitati studenteschi della zona, ma smantellato a poche ore dal via.

La festa all’interno della ex base militare – per accedere bisognava acquistare un ticket – era stata abbondantemente preannunciata, con tanto di pubblicità social come si usa fare oggi. Lele Nitti, event manager di UfficioK, da sempre attento nel valorizzare le culture giovanili e le nuove tendenze artistiche e musicali, è tra gli organizzatori dell’evento e ci tiene a precisare al Mattino che «questa giornata era stata richiesta dagli studenti e proprio loro ci hanno chiesto una mano per organizzare il tutto. Ci hanno esplicitamente domandato un evento privo di alcol, all’insegna della musica, della street culture, dello sport per tutti, della socialità, cose che a questi ragazzi mancano da ormai due anni». Le danze si sarebbero dovute aprire alle 12 e la musica sarebbe continuata fino alle 22.30. «Siamo stati accusati, da qualche genitore preoccupato, di aver messo in piedi un rave party.

Ma quel tipo di eventi sono organizzati quasi sempre in maniera privata, da persone che decidono di occupare abusivamente un suolo e che non si danno regole: per questo si verificano attività illegali di ogni genere. Persino il tipo di musica ascoltata sarebbe stato differente da ciò che avevamo previsto per sabato. Nulla a che vedere con quanto richiesto dagli studenti».

«Non sappiamo precisamente da chi sia arrivata la segnalazione, se da qualche genitore preoccupato sui social o che altro. Accusare però di aver messo in piedi un rave party è estremamente pericoloso». Infatti, mentre gli addetti ai lavori erano impegnati a preparare le attrezzature e gli spazi per la giornata, la polizia è arrivata sul posto con le camionette della Celere, assieme alla municipale. Da questi controlli è scaturito il verbale che ha costretto gli organizzatori a rispedire a casa i ragazzi delusi. Secondo quanto verificato dalla polizia locale, «nella richiesta precedente all’ultima che abbiamo consegnato non erano presenti, nella planimetria, i gazebo adibiti al consumo di cibo, dunque tra le due vi era una difformità. Ancora, il tecnico che si era occupato del nostro impianto audio e luci non era registrato all’albo nazionale dei tecnici competenti in acustica ambientale, quindi fuori norma. Date queste segnalazioni – continua il manager – veniamo così diffidati dall’iniziare la manifestazione. È un vero peccato, ce l'abbiamo messa tutta per essere pienamente in regola, anche perché nel verbale è scritto in maniera chiara che le bibite alcoliche erano totalmente assenti». 

 

«Dopo due anni di pandemia – conclude Nitti – i ragazzi avevano “bisogno” di incontrarsi e stare insieme. Ci hanno chiesto una festa che non avesse nulla a che fare con la movida del centro storico al sabato sera, in cui non ci sono regole. Organizzo concerti anche al Palapartenope, quando arriva un ragazzo a chiederci dell’alcol gli controlliamo sempre il documento. Alla ex base avremmo controllato tutti i green pass, avevamo messo a disposizione 25 bagni chimici, disposto la presenza di un’ambulanza nei pressi della piazza dove si sarebbe svolta la festa. I ragazzi presenti potevano arrivare cinquemila unità, è vero, ma quello spazio è programmato – secondo le autorizzazioni – per ospitare fino a diecimila persone. Non ci saremmo mai permessi di organizzare un rave nella ex base Nato, né la ex base Nato ce lo avrebbe concesso in alcuna maniera».

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«Ciò che avevamo organizzato era tutta un’altra cosa», sottolinea Sigfrido Caccese, direttore artistico del Duel club. «Tutto per un paio di vizi burocratici che si sarebbero potuti sanare sul posto. Io e gli altri organizzatori abbiamo decine di anni di esperienza nel campo dell’organizzazione e della gestione di eventi, nessun minorenne sarebbe stato messo in pericolo». «Lo scopo di questo “party delle scuole” doveva essere puramente ludico» conferma Gianluca Scanni, coordinatore dei movimenti studenteschi di Napoli. «Abbiamo cercato consenso tra gli studenti per organizzare il tutto e la risposta è stata molto positiva. Le nostre intenzioni sono state totalmente fraintese da chi ha segnalato il tutto alle forze dell’ordine, che hanno potuto verificare tutte le regolarità del caso. Forse, data l’affluenza prevista, qualcuno si è inutilmente preoccupato».

Resta da confermare, ma l’EXN Village – questo il nome ufficiale dell’evento – dovrebbe consumarsi il prossimo 15 maggio, con le stesse modalità previste per questo sabato e le nuove autorizzazioni richieste dalle forze dell’ordine. Sperando questa volta, dicono gli organizzatori, di ottenere davvero la massima collaborazione da parte di tutte le parti chiamate in causa. Genitori compresi.

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