Ex Whirlpool Napoli, il nuovo proprietario: «Così la fabbrica sarà demolita e ricostruita»

Entro due anni la fabbrica rinascerà con la newco Italian green factory

L'operaia Desiré Cocozza, 35 anni e madre di una bambina di sei mesi, firma il nuovo contratto
L'operaia Desiré Cocozza, 35 anni e madre di una bambina di sei mesi, firma il nuovo contratto
di Dario De Martino
Mercoledì 1 Novembre 2023, 12:00
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Due anni: tanto ci vorrà affinché l'ex Whirlpool di via Argine risplenda della nuova luce di Italian green factory, la newco del gruppo Tea Tek che ha rilevato il sito produttivo di Barra. Il giorno dopo la firma dei contratti da parte dei 312 lavoratori è quello su cui si ragiona sul futuro della struttura dell'area Est di Napoli. Sono passati quattro anni dall'ultimo giorno in cui si sono prodotte lavatrici all'interno dello stabilimento. Il sito industriale è in pessime condizioni e c'è bisogno di ripartire da zero. Anche perché il progetto è ambizioso: non solo una fabbrica, ma la «prima fabbrica 5.0 del Sud», come spiegato dal Ceo di Tea Tek Group Felice Granisso, con tanti spazi dedicati al sociale e un collegamento costante con i poli universitari e di ricerca della città. 

Ma prima di arrivare a tutto ciò, c'è tantissimo lavoro da fare.

Si parte dalle operazioni di bonifica dall'amianto. Solo dopo si potrà procedere con l'abbattimento dello stabilimento e la nuova ricostruzione. Tempi lunghi, ma l'idea della Tea Tek è di fare bene ma fare in fretta. Il sito sarà completo «tra 24 mesi» ha assicurato Granisso nel giorno della firma dei contratti dei lavoratori. E saranno due anni di lavoro intenso per riuscire nell'impresa di bonificare, abbattere e ricostruire tutto da capo. L'intera rigenerazione prevede un investimento da 55 milioni supportato anche da Intesa Sanpaolo e da Invitalia. Nell'attesa di questi due anni, per i lavoratori ex Whirlpool ci saranno gli ammortizzatori sociali, ma nei prossimi sei-otto mesi si proverà ad immettere una parte dei lavoratori nelle lavorazioni di altre realtà del gruppo Tea Tek. 

 

Al termine dei due anni ci sarà una fabbrica completamente nuova. Non soltanto per la produzione: dalle vecchie lavatrici a inseguitori solari, trasformatori e power skid, tutta componentistica legata alla transizione energetica, un vero e proprio salto nel futuro. La vera novità sarà l'aspetto sociale e quello legato alle sinergie per la ricerca. Quanto al primo, novità di rilievo è la presenza negli spazi della fabbrica di un suo asilo nido aziendale (guarda caso la prima dipendente a firmare il nuovo contratto, ieri, è stata una giovane mamma). Ma anche altre aree saranno dedicate alla socialità. Ci sarà uno spazio per le associazioni di lavoratori organizzate (giusto riconoscimento dopo quattro anni di lotta), per il Cral e altri luoghi di ritrovo, a partire dal campo sportivo. 

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Ma non è finita qui. Sarà realizzato anche un centro polifunzionale con spazi per i convegni e la ricerca. E qui c'è l'altra grande sfida della nuova Italian green factory: la realizzazione di un hub che sia collegato agli altri poli di ricerca e universitari del territorio. Lo spazio sarà messo a disposizione anche delle Università per effettuare attività di ricerca. «Ci proponiamo di essere un ponte tra i centri di ricerca e il territorio», come spiegato da Granisso. Non è un caso che già a luglio Granisso incontrò il rettore dell'Università Federico II Matteo Lorito per raccontargli del progetto di creazione del Green innovation center. D'altronde il polo di ricerca innovativo della Federico II è proprio lì a due passi, a San Giovanni a Teduccio. Importante in questo senso sarà anche il supporto di Enea con cui Tea Tek sta già lavorando ad un progetto innovativo: sviluppare pannelli fotovoltaici in grado di resistere a forti carichi e a fenomeni meteo estremi, adatti ad autostrade e strade pedonali e ciclabili in città. il 

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