Geolier, il papà di GiòGiò Cutolo attacca: «È un mito per l’assassino di mio figlio»

«Fuitevenne» aveva commentato in rete il musicista

Geolier e il sindaco Manfredi
Geolier e il sindaco Manfredi
Martedì 13 Febbraio 2024, 11:55 - Ultimo agg. 17:13
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«Geolier è un ragazzo fortunato perché si è trovato spinto da un ingranaggio mediatico e pubblicitario che, a prescindere dal Festival di Sanremo, gli ha fatto intercettare il mood dei ragazzi. – Ma ciò non giustifica la sua impresentabilità, la sua mancanza di cultura e di preparazione» queste le parole di Franco Cutolo, musicista e papà di Giovanbattista Cutolo, GiòGiò, il ragazzo ucciso barbaramente lo scorso agosto a Napoli.

«Lo dico da artista che ha sempre rappresentato nel proprio teatro le minoranze, che ha dato spazio alla cultura popolare e alle culture subalterne ma qui, però, troviamo solo la cultura dell’efferatezza» ha spiegato all'Agi Franco Cutolo, che ieri si era fatto notare sui social per aver postato su Facebook una fotografia dell'ormai famosissimo rapper napoletano - secondo classificato a Sanremo - rappresentato con in mano un mitra nella cover del suo pezzo "Narcos". «Fuitevenne» aveva commentato in rete Cutolo, citando il famoso invito eduardiano.

«Geolier è uno dei miti dell’assassino di mio figlio e questo non mi sorprende» ha continuato il padre di GiòGiò. Ai funerali del giovane napoletano, tra i presenti, anche lo stesso Geolier.

«Ma è retorica, quel che conta è ciò che lui rappresenta: nel look, nel modo di parlare, nel modello che offre ai ragazzi della strada. Smettiamola, per favore, con il campanilismo becero per cui poiché è napoletano noi napoletani dobbiamo auspicare che vinca Sanremo un impresentabile. Non parlo per classismo né disprezzo le periferie. Semplicemente, mi vergogno che si omaggi questo tipo di rappresentazione. E non solo perché sono il padre di Giogiò. Lo dico da napoletano e da artista» ha spiegato Cutolo.

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