Gomorra nella villa del boss: condannato il location manager

Gomorra nella villa del boss: condannato il location manager
di Dario Sautto
Mercoledì 7 Febbraio 2018, 15:59 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 09:36
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TORRE ANNUNZIATA - Pizzo pagato alla famiglia Gallo: condannato il location manager, assolto l’altro referente della casa cinematografica e atti in Procura per valutare le testimonianze dei tre capi di Cattleya. 

Si chiude così il processo ai due manager della produzione di Gomorra accusati di favoreggiamento. Per Gennaro Aquino è arrivata la condanna a 6 mesi con pena sospesa, mentre Gianluca Arcopinto è stato assolto perché il fatto non sussiste. 

La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata, Gabriella Ambrosino, che aveva rinviato di 24 ore il verdetto per ascoltare questa mattina le repliche del pubblico ministero Maria Benincasa, che ha rappresentato l’accusa in aula. 

Per il giudice, dunque, la produzione sapeva delle richieste di estorsione e ha optato per il pagamento, senza denunciare. Dunque, per una possibile falsa testimonianza, saranno trasmessi nuovamente gli atti in Procura per Maurizio Tini, Riccardo Tozzi e Giovanni Stabilini.

Le scene di casa Savastano, il boss della fiction, erano state girate nella villa kitsch di un vero camorrista (Francesco Gallo ‘o pisiello) che, dal carcere, pretese il pagamento dell’affitto della sua abitazione - in quel momento sotto sequestro - direttamente in contanti nelle mani del padre Raffaele zì Filuccio Gallo. Una rata da 6mila euro gli fu effettivamente recapitata e si trattava di soldi arrivati direttamente dalla produzione di Gomorra.

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