Ischia. Va a fuoco la casa di cura per malati psichiatrici, pazienti sgomberati | Foto

Ischia. Va a fuoco la casa di cura per malati psichiatrici, pazienti sgomberati | Foto
di Massimo Zivelli
Giovedì 21 Maggio 2015, 21:40 - Ultimo agg. 22 Maggio, 00:12
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L’incendio è scoppiato improvvisamente devastando i locali della palazzina dell’Asl che ospitano i pazienti psichiatrici. Fuoco e fiamme hanno avvolto la struttura che sorge a ridosso di Piazza Bagni, nella parte alta di Casamicciola Terme.

L’incendio è divampato in prima serata, quando oramai i pazienti sottoposti ad assistenza in regime di day hospital, non erano più all’interno della struttura. Sgomberati invece da carabinieri e vigili del fuoco, oltre al personale sanitario di turno, anche i dieci pazienti psichiatrici coatti che verranno trasferiti nelle prossime ore in strutture della terraferma. Dove non hanno potuto le ordinanze sindacali di sgombero ed i sequestri operati dai carabinieri su mandato della Procura, sono riuscite dunque le fiamme divampate improvvisamente oggi.

Villa Stefania, l’ex albergo che da poco meno di un anno ospita diversi servizi territoriali fra cui l’igiene mentale e la residenza psichiatrica, è infatti da sempre al centro di roventi polemiche, denunce ed interventi da parte della magistratura.

Contestato lo spostamento dei pazienti – soprattutto quelli psichiatrici – dalla ex residenza di Villa Orizzonte a Barano, sindacati, comitati civici e persino il vescovo d’Ischia hanno più volte denunciato la scelta operata dai vertici della sanità campana, che in regime di contenimento della spesa, avevano inteso accentrare tutto in una sola struttura. Quella appunto di villa Stefania, l’ex albergo nel quale – come è stato poi accertato dalle indagini dei carabinieri e della Procura – i lavori di messa in sicurezza vennero avviati senza alcuna Dia presentata al comune di Casamicciola, che fra l’altro non ha successivamente accordato il collaudo alla struttura che è risultata essere parzialmente abusiva e – cosa più importante – per la sua natura commerciale non può godere del regime di cambio di destinazione d’uso. I carabinieri indagano sulla possibile matrice dolosa dell’incendio, anche se – stando ai primi riscontri effettuati sul posto dai pompieri e dai tecnici del comune – le fiamme si sarebbero sprigionate a seguito di un corto circuito di uno dei pannelli elettrici recentemente revisionati.

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