L’integrazione parte dalla periferia:
universitari insegnano l'italiano ai migranti

Il gruppo di migranti che impara l'italiano grazie a giovani volontari nella periferia est di Napoli
Il gruppo di migranti che impara l'italiano grazie a giovani volontari nella periferia est di Napoli
di Alessandro Bottone
Venerdì 17 Marzo 2017, 09:07 - Ultimo agg. 09:12
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Una città sempre più accogliente. Questa volta l’integrazione tra persone di culture diverse parte direttamente dalla periferia: è l’importante esperienza di un gruppo di giovani napoletani che si è messo a disposizione dei migranti aiutandoli a comprendere la nostra lingua.

Tutto inizia con la richiesta di un ragazzino di colore, Henry, che aveva mostrato difficoltà a relazionare con gli altri proprio per le lacune con l’italiano. Da qui l’idea di realizzare un corso serale per lui e per i suoi amici che risiedono nella struttura di accoglienza a Ponticelli, quartiere nella zona est di Napoli.
Sono una dozzina di studenti universitari che impegnano alcune ore delle loro giornate per portare avanti una storia concreta di integrazione. Ogni giovedì sera la sede di un circolo ricreativo si trasforma improvvisamente in una piccola classe dove gli “alunni” sono, appunto, i migranti. Piacevoli lezioni di italiano che permettono loro di apprendere le basi della lingua e, quindi, riuscire a comunicare in modo adeguato.
 


L’operato di questi volontari – totalmente gratuito e senza alcun tipo di finanziamento – va a beneficio di una ventina di stranieri. Molti provengono dai paesi africani come Guinea, Nigeria e Ghana. Altri anche dal paese asiatico del Bangladesh. Hanno storie diverse e sicuramente a portali qui è stata la speranza di una esistenza migliore: qualcuno mostra dal cellulare la foto del figlioletto tra le braccia della madre. E manifesta tutta la voglia di tornare presto nel proprio paese insieme a loro. Si mostrano contenti di partecipare a questi incontri perché hanno modo di dialogare e capire come funziona il Paese in cui vivono da diversi mesi.

Ad aiutare i volontari c’è anche Ciro Migliaccio, un professore che insegna italiano e storia all’istituto agrario De Cillis, altra eccellenza nel cuore della periferia orientale. Ilaria, una delle volontarie, è stata sua alunna: è stata lei a contattarlo e a chiedergli di dare una mano. Il prof ha subito risposto all’appello e ora è al fianco di chi ha bisogno di solidarietà.

Il laboratorio sta avendo successo e tra i banchi è arrivata anche una donna con problemi di analfabetismo: un’altra sfida alla quale i giovanissimi non si sono sottratti confermandosi protagonisti di una voglia di cambiamento in un contesto sicuramente difficile nel quale resta essenziale la voglia di riscatto.

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