«È la vendetta di Iovine, il quale cerca di coprire gli ingenti patrimoni accumulati negli anni delegittimando chi come me è l'unica memoria storica in grado di ricostruire la sua carriera criminale». Passa al contrattacco Lorenzo Diana, ex parlamentare impegnato nell'antimafia e da ieri indagato a Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli che ha messo in luce un patto tra la Concordia Cpl e il clan dei Casalesi per la metanizzazione nell'Agro Aversano.
L'ex parlamentare del Pd («me ne andai dal partito nel 2010, dopo che candidarono alla Regione il sindaco di Villa Literno su cui aveva indagato da pm Cantone») ha trascorso la notte a Roma dove osserva il divieto di dimora cui è stato sottoposto per un'altra vicenda, relativa a un presunto abuso d'ufficio commesso in qualità di presidente del Centro agroalimentare di Napoli. «Rivendico con orgoglio l'impegno per portare il metano nel comune di San Cipriano d'Aversa - dice oggi a sua difesa - e ricordo che la Cpl si presentava come un'azienda al di sopra di ogni sospetto, ben vista anche dai funzionari prefettizi che all'epoca commissariavano i comuni del Casertano.