Stop all'apertura nel centro storico di nuove di attività alimentari e di somministrazione per i prossimi tre anni. È il contenuto della delibera che Palazzo San Giacomo ha già pronta e che potrebbe essere presentata nei prossimi giorni. Si tratta della misura che, insieme alle due delibere già approvate sulla regolamentazione di tavolini e dehors, chiuderà il pacchetto normativo «Centro storico Unesco» a cui ha lavorato l'assessore alle Attività produttive Teresa Armato dopo un'attività di confronto con Fipe Confcomercio e Aicast. Per dare esecutività alla delibera, presentarla alla città e scoprirne i dettagli bisognerà attendere ancora qualche giorno.
La delibera è frutto di un lavoro fatto di concerto con Regione Campania e Soprintendenza, utilizzando una norma nazionale che prevede questo tipo di interventi senza il passaggio né in consiglio comunale né in consiglio regionale.
Il modello usato da Palazzo San Giacomo è quello già sperimentato a Firenze e Venezia dove turismo di massa e movida hanno causato problemi simili a quelli che sta vivendo Napoli in questo periodo di boom di visitatori. «Napoli è una città molto attrattiva che ha grandi bellezze, grande capacità di interpretare quello che è il mondo di oggi, perché è una città vera, fatta di persone, storie, anima. Credo sia questo il motivo per il quale Napoli ha un successo enorme. Il nostro compito, adesso, è di preservare questa identità, che non venga stravolta da troppo turismo», aveva detto lunedì il sindaco Gaetano Manfredi. E proprio in questa direzione va la delibera.
Quali aree interesserà il provvedimento (se l'intero perimetro del centro storico Unesco o soltanto alcune parti di esso) e quale tipo di attività non potranno ottenere la licenza (è ampio il settore delle attività di somministrazione) saranno i dettagli più interessanti da scoprire in sede di presentazione. D'altronde si parla di un atto che di fatto potrebbe rivoluzionare il mondo del commercio e del turismo napoletano e, proprio per questo, è destinato a far discutere la città e le forze politiche che, visto il mancato passaggio in consiglio, non hanno avuto la possibilità di intervenire sul provvedimento.
E, a proposito del turismo, mentre il Comune interviene sulle attività di somministrazione, Manfredi spera che anche a Roma, il governo e il Parlamento muovano qualche passo per regolamentare bed and breakfast e affitta camere.