Napoli, il monumento a Vincenzo Bellini di nuovo nel mirino dei vandali

La denuncia: «Quella piazza è il centro del degrado»

Il monumento di Bellini imbrattato
Il monumento di Bellini imbrattato
di Antonio Folle
Giovedì 11 Gennaio 2024, 18:37
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L'ultimo grande "insulto" il monumento dedicato a Vincenzo Bellini, eretto alla fine dell'800 nell'omonima e centralissima piazza partenopea, lo aveva ricevuto a maggio scorso. In quella occasione, con la scusa di celebrare il terzo scudetto del Napoli, ignoti vandali sfogarono la loro inciviltà sul basamento del monumento che ricorda il celebre compositore siciliano. Per fortuna, in quella occasione, i vandali - gli appelli a non imbrattare i monumenti napoletani in occasione dei festeggiamenti per lo scudetto caddero puntualmente nel vuoto - si concentrarono sul basamento che fu, poi, successivamente ripulito. Oggi la situazione sta ritornando velocemente al punto di partenza, con il piedistallo dal quale Bellini guarda la piazza completamente ricoperto dagli immancabili e orribili graffiti che caratterizzano il centro storico di Napoli.

Molti puntano il dito contro un vicino centro sociale - le tracce del loro "passaggio" sono ben visibili - e contro le migliaia di avventori che ogni fine settimana frequentano la piazza, attirati dai famosi "baretti" e incuranti della bellezza e della storicità del luogo che li accoglie. Il monumento a Bellini, infatti, non è il solo pezzo di storia partenopea che invoca pietà: le denunce per i continui sversamenti di rifiuti all'interno delle vestigia delle mura greche che duemila anni fa circondavano la città sono all'ordine del giorno e l'indifferenza delle istituzioni circa la salvaguardia di un patrimonio storico-culturale di tale importanza è ormai proverbiale.

«La vandalizzazione della statua a piazza Bellini - ha denunciato Francesco Muzio di Angeli del Bello - non è che l'ultimo degli innumerevoli episodi che purtroppo funestano il nostro meraviglioso patrimonio culturale. Noi siamo direttamente impegnati su 2 fronti, il primo quello della "ripulitura" e il secondo relativo alla campagna di sensibilizzazione che stiamo portando avanti nelle scuole. Su autorizzazione della Soprintendenza abbiamo già completato la pulizia della facciata del Duomo, della guglia dell'Immacolata in Piazza del Gesù, dello scalone dell'albergo dei Poveri, solo per fare alcuni esempi.

Questa è solo una piccola parte dell'immenso lavoro che è necessario fare, ma sopratutto è necessario creare una nuova coscienza civica nelle nuove generazioni, sensibilizzandoli circa l'importanza di preservare i monumenti evitando di imbrattarli e di mandare in fumo mesi di delicati interventi di restauro».

 

Mentre sui social si fa largo l'ipotesi di presentare una petizione al Comune per chiedere il trasferimento della statua per preservarla da ulteriori imbratti o, in alternativa, la creazione di una recinzione di contenimento stile piazza Dante, però, appare sempre più urgente dare vita ad un "piano straordinario" per la tutela di piazza Bellini. Specie dopo i fine settimana e i bagordi notturni delle moltitudini di giovani che frequentano la zona, infatti, al risveglio piazza Bellini somiglia sempre più ad un vero e proprio campo di battaglia costellato da bottiglie di vetro, lattine e avanzi di cibo sparsi sui marciapiedi e sul poco verde che ancora resiste.

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«Purtroppo quest'area soggetta ad un pesante fenomeno di degrado urbano - spiega Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli - i giardinetti sono spogli e queste scritte vandaliche sono annose mentre le Mura Greche ogni giorno sono discariche di lattine e bottigliette degli avventori dei numerosi baretti della piazza. La Soprintendenza potrebbe sicuramente consentire un "affido" ed il Comune dovrebbe sostenere una possibile condivisione con gruppi di Associazioni che, sulla scorta della "Delibera Adotta una strada" potrebbero prendersene cura dal momento che le istituzioni latitano a tutti i livelli. Anche questo "episodio" di mala gestione del Patrimonio cittadino è da addebitare alla mancata applicazione del Piano di Gestione del Sito UNESCO. Confidiamo che l' annunciata avvio del Comitato tecnico che dovrà rivedere il Piano, comprenda anche la partecipazione civica con la possibilità di una urgente Consulta che possa dare il suo contributo».

Il Comune di Napoli qualche giorno fa ha istituito un fondo pari a 20mila euro, per l’affidamento diretto al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II relativo alle attività di formazione e accompagnamento alla realizzazione del "Progetto di conoscenza e diffusione del valore universale del sito Unesco Centro Storico di Napoli". Una buona notizia, almeno sembrerebbe, ma che non ha mancato di attrarre numerose critiche. 

«Ma a cosa serve ancora dare altri fondi ‘per osservare’? – ha dichiarato il Consigliere Regionale del Gruppo Misto, Maria Muscarà - Esisterebbe dal 2013 presso gli uffici della Presidenza del Consiglio Comunale di Napoli un Osservatorio permanente per il Centro Storico, ma non hanno mai osservato nulla; infatti, non ci sono documenti utili per la gestione e la manutenzione dei monumenti. Questi fondi servono solo a lavarsi la coscienza. Fortunatamente ora abbiamo un contatto diretto con l’Unesco, e negli ultimi colloqui abbiamo sottolineato, con le tante associazioni presenti che hanno firmato il dossier che abbiamo presentato, la necessità di istituire una Consulta delle Associazioni che possa coadiuvare i lavori del prossimo Piano di Gestione, di cui c’è l’assoluta necessità nel centro storico Unesco di Napoli, oggi in malora». 

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