Movida a Napoli, nuova stretta contro caos e ingorghi: «La quiete va tutelata»

Pronta un’altra delibera della giunta: «Ripristinare le condizioni di decoro»

Movida selvaggia in via Aniello Falcone
Movida selvaggia in via Aniello Falcone
di Luigi Roano
Venerdì 30 Giugno 2023, 23:45 - Ultimo agg. 2 Luglio, 08:10
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Alla fine la sostanza delle delibere che il Comune ha varato per tamponare “Tavolino selvaggio” servono anche e soprattutto per cercare di dare una regolata alla movida fracassona. Un tema che riguarda non solo Napoli ma molti capitali italiane. La movida disordinata si è ancora più appesantita grazie all’arrivo di grandi flussi turisti. Per esempio, giovedì sera, tutta l’area di via Aniello Falcone è stata intasata perché il deflusso delle auto era lentissimo. E questo perché centinaia di persone affollavano i tavolini esondando dallo spazio assegnato.

In questa cornice vanno inquadrate le delibere dove - va chiarito - che la movida è una risorsa, muove soldi, economia e produce lavoro e piace ai giovani ai quali non si può negare il diritto al divertimento. Ma allo stesso tempo non si può negare ai residenti la tranquillità e soprattutto la sicurezza dei luoghi. Questa la cornice dentro la quale sono stati varati i provvedimenti dalla giunta guidata dal sindaco Gaetano Manfredi

Ad allargare le maglie dei regolamenti ci ha pensato l’emergenza Covid. All’epoca siamo nel 2020 per garantire le giuste distanze tra gli avventori e allo stesso tempo aiutare il commercio che annaspava, il Governo liberalizzò spazi senza nessuna autorizzazione. «Nel periodo emergenziale - si legge nei documenti - le occupazioni di suolo pubblico straordinarie e temporanee per l’emergenza sanitaria, avvenute per effetto della normativa emanata dal Governo e delle ulteriori semplificazioni e agevolazioni introdotte dalla deliberazioni di Giunta e di Consiglio comunale, hanno permesso ai pubblici esercizi di continuare a svolgere la propria attività in sicurezza in una situazione economica particolarmente complessa» l’incipit del provvedimento. 

Che poi prosegue così: «Tuttavia, le numerose proroghe del suddetto regime autorizzatorio semplificato, approvate dal Governo, e il perdurare delle ulteriori agevolazioni e semplificazioni approvate dall’Amministrazione, unitamente alla forte domanda di occupazione da parte delle attività di ristorazione, hanno determinato l’eccessivo aumento delle occupazioni con conseguenti ricadute sul decoro urbano, sulla vivibilità di numerose aree del centro storico.

Considerato che le motivazioni innanzi illustrate, anche alla luce della cessazione dello stato di emergenza e del forte incremento del turismo, rendono necessaria una nuova valutazione delle esigenze di interesse pubblico, sia per scongiurare situazioni di pericolo, sia per tutelare il decoro urbano e la serena convivenza tra cittadini e attività commerciali». 

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Insomma chiaro il contesto in cui sono state varate le delibere: è quello di una deregulation in piena regola. Oggi al primo punto c’è l’interesse pubblico inteso come necessità che non si creino pericoli alla pubblica incolumità tema sul quale il Comune ha varato anche un regolamento di sicurezza urbana firmato dall’assessore Antonio De Iesu e un altro a firma dell’assessora Teresa Armato che stabilisce le regole della «buona convivenza» tra chi vuole divertirsi, chi vuole stare sereno nella sua casa e i commercianti. Regolamento che prevede anche una figura nuova per la città, il cosiddetto “Sindaco della notte” figura già adottata in altre metropoli europee come Amsterdam, Londra, Berlino, Parigi, New York. A Napoli dovrebbe essere il garante della “Consulta della notte” che avrà il compito di rappresentare l’amministrazione sul tema della movida ed essere l’interfaccia tra residenti, gestori e associazioni datoriali. 

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