Napoli, l'impressionante discarica sulla collina di Agnano: «Un cimitero di pneumatici e rifiuti a due passi da coltivazioni»

Gli eco-criminali hanno agito indisturbati

La discarica di pneumatici
La discarica di pneumatici
di Antonio Folle
Martedì 27 Febbraio 2024, 18:02
3 Minuti di Lettura

Per descrivere la massa di rifiuti e pneumatici accumulati a via Cavone degli Sbirri, nel pieno della splendida collina di Agnano, è sufficiente un solo aggettivo: impressionante. Desta veramente impressione, infatti, l'enorme quantità di rifiuti abbandonata a due passi da alcuni vitigni e dalle coltivazioni che caratterizzano questi luoghi che, specie nei periodi estivi, finiscono al centro delle cronache per i furiosi roghi appiccati dai soliti ignoti. Centinaia di pneumatici abbandonati e semi-sepolti dalla vegetazione che, nel frattempo, vi è cresciuta sopra, pezzi di mobili e fin anche rifiuti elettronici anch'essi semi-sepolti nel terreno coltivato a uva e ad alberi da frutto. 

Una vera e propria bomba ecologica pronta ad esplodere e che testimonia come gli sversatori abusivi di rifiuti non si facciano alcuno scrupolo ad abbandonare rifiuti anche in luoghi dove si producono prodotti agricoli destinati ai mercati di tutta la regione. A scoprire la maxi discarica l'attivista Rosario Coglitore che ha segnalato alle istituzioni la presenza dell'enorme scarico di rifiuti in un territorio a cavallo tra la X e la IX Municipalità. 

«Qui è terra di nessuno - ha commentato Coglitore - e lo testimonia il fatto che una discarica del genere è cresciuta per chissà quanto tempo, alimentata da criminali che agiscono indisturbati visto che manca qualsiasi controllo sulla zona.

Questa è una zona bellissima anche paesaggisticamente, e inquinarla in questo modo è un delitto che non può rimanere impunito. Le istituzioni devono attivarsi immediatamente per porre fine a questo scempio, intensificando i controlli sul territorio e bonificando i luoghi inquinati da centinaia se non addirittura migliaia di pneumatici abbandonati». 

Il pericolo che quei rifiuti accatastati possano fare da "innesco" per gli ormai soliti roghi che interessano quest'area della città nel periodo estivo è reale. Resta il grande interrogativo su come sia stato possibile per gli eco-criminali agire indisturbati e senza alcun contrasto, simbolo evidente dell'enorme difficoltà a controllare un territorio così vasto e, di conseguenza, incontrollabile. Rimosso il primo enorme "strato" di rifiuti bisognerà esaminare in maniera approfondita il suolo ed il sottosuolo. Non è da escludere, infatti, la possibilità che la montagna di pneumatici abbandonati in realtà serva a coprire ben altro genere di rifiuti, magari interrati nei pressi delle stesse falde acquifere che alimentano i campi dove si coltiva l'uva che serve a produrre i pregiati vini della zona, famosi ed esportati in tutta Italia. 

 

«Per porre un argine a questo scempio - ha dichiarato  la consigliera regionale Maria Muscarà - avremmo una figura specifica chiamata "Incaricato alla Terra dei Fuochi". Purtroppo è da mesi che non si ha alcuna notizia di questa figura che avrebbe proprio il preciso compito di contrastare fenomeni del genere. Parliamo di una enorme quantità di materiale potenzialmente infiammabile ed è un rischio lasciare le cose come stanno. Bisogna intervenire ad horas - continua Muscarà - non solo con un intervento di bonifica, ma soprattutto impedendo fisicamente l'accesso a questi luoghi ai malintenzionati che ad oggi continuano ad abbandonare rifiuti pericolosi da ogni punto di vista».

© RIPRODUZIONE RISERVATA