Napoli Est, bonifica al palo in via Mastellone a Barra: il caso arriva in Parlamento

Interrogazione della deputata Marianna Ricciardi sulla mancata bonifica dell'ex campo Rom

L'incendio a Barra
L'incendio a Barra
di Alessandro Bottone
Martedì 8 Agosto 2023, 12:14 - Ultimo agg. 9 Agosto, 07:11
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Il caso dei terreni di via Mastellone arriva in Parlamento. Gli incendi delle ultime settimane nell'ex campo Rom di Barra, quartiere nella zona Est di Napoli, sono al centro dell'interrogazione presentata alla Camera dei Deputati dall'onorevole Marianna Ricciardi. L'esponente del Movimento 5 Stelle si rivolge al Governo per conoscere le iniziativi utili alla messa in sicurezza degli spazi in cui sono stati depositati, nel corso degli anni, rifiuti di ogni genere più volte andati in fiamme.

L'atto - che vede co-firmatari otto deputati tra cui il vicepresidente della Camera Sergio Costa - riassume i fatti accaduti negli ultimi giorni tra cui il pesante incendio registrato all'alba del 18 luglio.

Un rogo importante tanto da aver fatto registrare «valori di diossine e di furani superiori 11 volte il limite massimo consentito per legge», scrive l'onorevole Ricciardi che evidenzia: «Nei tre giorni successivi in prossimità dell'ex campo rom di via Mastellone le sostanze tossiche provenienti dalla combustione di copertoni, materiali edili di risulta e rifiuti speciali hanno reso l'aria irrespirabile».

«A nulla sono valse - denuncia l'esponente pentastellata attraverso l'interrogazione - le numerose segnalazioni di cittadini e comitati preoccupati per la presenza di una vera e propria discarica a cielo aperto». In effetti, nelle ultime settimane residenti e attivisti hanno più volte protestato per lamentare la pessima qualità dell'aria respirata durante le ore del rogo e per denunciare la presenza di fumarole che preoccupano, in particolar modo, le famiglie che abitano a ridosso degli spazi di via Mastellone posti tra la rete autostradale e i campi coltivati. Qui, fino ad agosto 2021, viveva una comunità di nomadi sgomberata proprio per il primo importante incendio di due anni fa: da allora le fiamme hanno più volte coinvolto baracche e cumuli di rifiuti per i quali il Comune di Napoli ha previsto, già da alcuni mesi, la bonifica.

Intervento mai realizzato per mancanza di risorse economiche. Difatti, Palazzo San Giacomo non ha a disposizione gli oltre cinque milioni di euro che occorrono per la sola rimozione dei rifiuti e per il loro smaltimento. É quanto spiegato da Vincenzo Santagada, assessore del Comune di Napoli con deleghe all'ambiente e alla salute, nel corso della seduta di Consiglio municipale tenutasi la settimana scorsa. Fondi ancora da individuare insieme a quelli ulteriori utili all'eventuale necessaria attività di bonifica di suolo e falda.

I deputati, dopo l’interlocuzione con i consiglieri pentastellati della VI Municipalità, hanno chiesto ai Ministri dell'Interno, della Salute e dell'Ambiente «se non ritengano di dover intervenire urgentemente al fine di garantire che i controlli e le azioni, poste in essere per scongiurare i danni alla salute della popolazione derivanti dall'incendio della discarica di via Mastellone, possano essere quantitativamente e qualitativamente idonei ed efficaci a preservare la tutela della salute della popolazione». Inoltre, i parlamentari intendono conoscere dal Governo «quali iniziative di competenza intendano adottare per agevolare e velocizzare le operazioni di bonifica dei terreni coinvolti».

Intanto famiglie e attivisti chiedono al Comune di accelerare i tempi e di mettere in campo tutte le azioni per evitare che possano ripetersi i roghi che creano danni alla salute di persone e all'ambiente: il costante presidio dell'area, l'installazione di un impianto di videosorveglianza, la necessità di una recinzione adeguata. Misure su cui concordano anche consiglieri municipali e comunali che, inoltre, hanno chiesto di avviare il monitoraggio della qualità dell’aria in prossimità dei terreni così da valutare l'evolversi della situazione.

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