Napoli, Capodanno senza inquinamento: merito della pioggia

Diffuso il report dell'Arpac sulla diffusione delle polveri sottili: tutti i dati entro i limiti

I fuochi d'artificio al Castel dell'Ovo
I fuochi d'artificio al Castel dell'Ovo
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 2 Gennaio 2024, 19:23 - Ultimo agg. 20:08
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Napoli senza inquinamento nella notte di Capodanno: non accadeva da almeno dieci anni, è successo l'altra notte, complice la pioggia che ha salvato i polmoni dei napoletani. A raccontare l'anomala (ma piacevole) novità, sono i dati diffusi dall'Arpac, l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, nella giornata del due gennaio.

Tutte le centraline diffuse sul territorio comunale di Napoli hanno registrato valori dl di sotto della media considerata pericolosa. In realtà in tutta la Campania le cose sono andate bene sul fronte dell'inquinamento da botti: solo sei stazioni di rilevamento, su un totale di 44, hanno restituito dati lievemente allarmanti, di poco al di sopra dei valori consentitti dalla legge. Gli sforamenti sono stati registrati a Caserta (presso le centraline degli Istituti "Manzoni" e "De Amicis"), poi ad Acerra, Aversa, Teverola e San Vitaliano.

 

A placare l'inquinamento è stata la situazione meteo.

La pioggia che s'è presentata proprio a cavallo con la mezzanotte ed ha continuato, a scrosci a cadere sul territorio, ha contribuito a portare al suolo le polveri generate dall'esplosione dei botti evitando che si mescolasse con l'aria che respiriamo. In realtà i veleni dei fuochi d'artificio non sono stati del tutto cancellati, sono semplicemente stati portati al suolo e resta la preoccupazione che, in presenza di possibili giornate senza precipitazioni, quelle polveri possano (in maniera estremamente ridotta) tornare a sollevarsi per inquinare l'aria. Ovviamente si tratterebbe di quantità minime di polveri sottili perché, grazie alla pioggia, i veleni sono stati già stati dilavati e per la maggior parte dispersi.

L'anno più drammatico per l'inquinamento, tra quelli sottoposti a registrazione dei dati dell'Arpac, è stato proprio il 2023. Nella notte fra il 31 dicembre 2022 e il primo gennaio dell'anno successivo. a Napoli vennero registrati valori anche otto volti superiori alla norma. Nella notte dei veglioni del 2023 la città venne invasa da una fitta e pericolosa nebbia composta in maggioranza da polveri sottili generate dai botti, che venivano tenute vicina al suolo da un'umidità intensa che, l'anno scorso, non si trasformò in pioggia. La nebbia colma di veleni restò sospesa nell'aria per l'intera giornata del primo gennaio 2023.  

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