Napoli senza inquinamento nella notte di Capodanno: non accadeva da almeno dieci anni, è successo l'altra notte, complice la pioggia che ha salvato i polmoni dei napoletani. A raccontare l'anomala (ma piacevole) novità, sono i dati diffusi dall'Arpac, l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, nella giornata del due gennaio.
Tutte le centraline diffuse sul territorio comunale di Napoli hanno registrato valori dl di sotto della media considerata pericolosa. In realtà in tutta la Campania le cose sono andate bene sul fronte dell'inquinamento da botti: solo sei stazioni di rilevamento, su un totale di 44, hanno restituito dati lievemente allarmanti, di poco al di sopra dei valori consentitti dalla legge. Gli sforamenti sono stati registrati a Caserta (presso le centraline degli Istituti "Manzoni" e "De Amicis"), poi ad Acerra, Aversa, Teverola e San Vitaliano.
A placare l'inquinamento è stata la situazione meteo.
L'anno più drammatico per l'inquinamento, tra quelli sottoposti a registrazione dei dati dell'Arpac, è stato proprio il 2023. Nella notte fra il 31 dicembre 2022 e il primo gennaio dell'anno successivo. a Napoli vennero registrati valori anche otto volti superiori alla norma. Nella notte dei veglioni del 2023 la città venne invasa da una fitta e pericolosa nebbia composta in maggioranza da polveri sottili generate dai botti, che venivano tenute vicina al suolo da un'umidità intensa che, l'anno scorso, non si trasformò in pioggia. La nebbia colma di veleni restò sospesa nell'aria per l'intera giornata del primo gennaio 2023.