Sciopero anestesisti, radiologi e veterinari lunedì in piazza del Plebiscito a Napoli

Protesta anche il personale del 118 che però sarà in servizio

Lo sciopero dei medici
Lo sciopero dei medici
Sabato 16 Dicembre 2023, 19:34 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 08:32
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«Fermare un giorno la sanità per non fermarla per sempre». È sulla base di questo presupposto che lunedì a Napoli si svolgerà lo sciopero del personale medico, veterinario e sanitario del servizio sanitario nazionale, che si ritroverà in piazza Plebiscito alle ore 10. L'obiettivo della protesta, spiegano i sindacalisti, è quello di «difendere la sanità pubblica, proteggere il servizio sanitario da saccheggio e definanziamento, difendere gli stipendi e le pensioni e assicurare a ogni individuo tutte le cure disponibili, a prescindere dalla sua ricchezza». A sottolinearlo i segretari regionali delle varie categorie: Giuseppe Galano di Aaroi-Emac per anestesisti e rianimatori, Lino Pietropaolo di Cisl Medici, Raffaele Sorrentino per Fassid (radiologi, patologi, psicologi del Servizio pubblico e farmacie ospedaliere) e Giovanni Bruno di Fvm Federazione veterinari.

A Napoli, spiega Giuseppe Galano presidente Aaroi-Emac, «siamo arrivati allo sciopero per il disgregamento della sanità nazionale e ai cittadini serve anche una forte alleanza con noi che protestiamo, cercando di migliorare un servizio sanitario che ha bisogno di un impegno vero del governo. Chiunque infatti deve poter aderire al servizio sanitario pubblico, al di là del reddito.

Su questo il Governo non ha risolto nulla finora». Aderiscono idealmente allo sciopero anche i lavoratori del 118 che però sono stati precettati. Attualmente sono solo sei tra Napoli e Capri le ambulanze con a bordo il medico, le altre solo con infermiere e autista. «È necessario - spiega Galano - aumentare i medici a bordo delle ambulanze, che comunque lunedì non possono fermarsi togliendo un servizio di urgenza ai cittadini. Allo stesso modo lo sciopero degli anestesisti porterà allo slittamento di tutti gli interventi chirurgici che erano stati programmati, ma saranno garantite le prestazioni d'urgenza».

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Lo sciopero è stato proclamato «contro una manovra iniqua e inaccettabile - spiegano i sindacalisti - ma anche per dimostrare che la professionalità è indispensabile per gli ospedali. Non ci piace dover ricorrere allo sciopero, ma siamo giunti al momento in cui occorre un segnale forte, per trasmettere un messaggio di compattezza che arrivi dritto alla politica di Governo nazionale e regionale. Dobbiamo fermarci uniti per tutelare la Sanità Pubblica, per un'adeguata valorizzazione anche stipendiale del lavoro dei professionisti, per reclamare in generale il diritto alla salute della popolazione di questo Paese, per pretendere che il finanziamento del servizio sanitario nazionale, che proviene dalle nostre tasse, non vada sprecato ingigantendo il lucro privato a carico della spesa dei cittadini».

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