Napoli, piazza Mazzini cambia volto:
​via i rifiuti e panchine nuove

Napoli, piazza Mazzini cambia volto: via i rifiuti e panchine nuove
di Antonio Folle
Martedì 21 Luglio 2020, 18:35 - Ultimo agg. 20:30
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A distanza di due settimane dal primo intervento dei cittadini percettori del reddito di cittadinanza la storica piazza Mazzini ha cambiato volto. La piazzetta un tempo segnata dall'abbandono e dal degrado oggi è ritornata ad essere vivibile grazie ai numerosi interventi realizzati in maniera del tutto spontanea da parte dei cittadini della zona. Panchine completamente rinnovate, sedute e tavolini di ferro riverniciati e, soprattutto, via le cataste di rifiuti dai giardinetti. Un risultato, quello ottenuto dei volontari, che ha dimostrato come l'apporto delle "forze vive" sia assolutamente necessario per ridare decoro e dignità alla città.

Questa mattina, inoltre, è partita una raccolta firme per chiedere al Comune di Napoli di accelerare la realizzazione dei progetti di pubblica utilità che dovrebbero vedere impegnati i percettori del reddito di cittadinanza nei settori dove la manodopera comunale è particolarmente carente a causa della cronica carenza di personale. I settori che riguardano la cura del verde, ma anche la raccolta dei rifiuti e il servizio di guardiania dei parchi, potrebbero compiere un decisivo "balzo" in avanti, ma è necessario l'impegno del Comune a cui spetta la realizzazione - e la successiva chiamata dei cittadini che percepiscono la misura di sostegno al reddito - dei progetti. In alcuni Comuni, come nel Comune di Bacoli, già ci si sta muovendo, Napoli è come al solito ferma al palo.  

Paolo, Angelo, Mario, Salvatore, Giuseppe, Patrizia e Riccardo hanno adottato volontariamente la piazza e da oltre due settimane se ne prendono cura ogni giorno ripulendo le aiuole - gli incivili in ogni caso non mancano - e svuotando i cestini per la raccolta delle deiezioni canine. Un lavoro che meriterebbe elogi ma che, invece, qualche giorno fa è finito al centro di una spinosa polemica con la II Municipalità guidata dal presidente Francesco Chirico che ha puntato il dito contro i cittadini accusandoli di aver realizzato un intervento "invasivo" e di aver rovinato le aiuole.

«Da due settimane ci stiamo prendendo cura di questi spazi - spiega Paolo Maisto - e lo stiamo facendo in maniera volontaria, proprio per dare un segnale alle istituzioni di questa città. Noi non vogliamo stare a casa senza far niente, vogliamo dare il nostro contributo alla società che ci riconosce un reddito di cittadinanza. Per questo ci auguriamo che al più presto il Comune si decida a darci questa possibilità. Nel frattempo continueremo a lavorare tutti i giorni sperando di non essere di nuovo additati come devastatori».

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La polemica tra i cittadini e la Municipalità dopo oltre quattordici giorni sembrava essersi sopita ma la "fuga in avanti" da parte di alcuni consiglieri di Municipalità, che a mezzo social si sono "intestati" il lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza - pur non avendo fornito alcun contributo - ha rinfocolato nuovamente la disputa.
 

 

«Mi fanno ridere certe critiche che vengono dalla Municipalità - spiega Salvatore Paternoster dell'associazione Giovani Promesse - dopo che per anni hanno lasciato piazza Mazzini nel degrado. Ancora di più mi fa ridere lo squallido atteggiamento da parte di alcuni consiglieri di Municipalità che, anche se non hanno fatto assolutamente niente per aiutarci, oggi vengono in piazza, si scattano il selfie di rito e si intestano il nostro lavoro. Un modo di fare politica becero e squallido - prosegue il giovane attivista - che però dimostra quanto siano vuoti di contenuti certi personaggi che fanno politica su questo territorio. A noi non ci interessano le polemiche di Chirico - conclude - ci interessa il parere dei nostri concittadini che ci incoraggiano ad andare avanti. Se qualcuno vuole rendersi conto di persona della devastazione che, secondo la Municipalità, avremmo portato a piazza Mazzini, provi a chiedere ai cittadini che vivono in questa zona cosa ne pensano».
 

Polemiche a parte, l'avvio dei PUC è ormai diventato una priorità anche per dare "respiro" al già scarso personale comunale. Lavoratori dall'età media elevata ormai non più in grado di garantire il corretto espletamento dei servizi necessari per una grande città, con i risultati ormai sotto gli occhi di tutti. 

«Stiamo raccogliendo firme per spingere il Comune a servirsi del lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza che stanno dimostrando di avere tanta buona volontà - spiega la consigliera regionale Maria Muscarà - e che hanno dimostrato di avere le capacità per affiancare il personale del Comune. In questi giorni stiamo assistendo ad esilaranti aperture a tempo di parchi pubblici che sono stati chiusi per anni proprio perchè non c'è personale a sufficienza per la manutenzione e la guardiania. Si tengono i parchi chiusi - l'affondo della consigliera regionale - e le aiuole in pessime condizioni mentre ci sono migliaia di lavoratori che vogliono dare il loro contributo e che sono tenuti a prestare 8 ore di lavoro settimanali al Comune».

In piazza anche il noto attore Patrizio Rispo che ha solidarizzato con i cittadini ed ha lanciato un appello a palazzo San Giacomo: «Inizialmente io ero contrario alla misura del reddito di cittadinanza - ha commentato - perchè credo che questa città abbia bisogno di lavoro e non solo di assistenza.
I cittadini hanno dimostrato di aver voglia di dare il loro contributo alla società, trovo assurdo che il Comune di Napoli, che pure ne ha tanto bisogno, lasci queste forze inoperose. A piazza Mazzini - prosegue - è stato fatto un bellissimo lavoro, e tanti altri potrebbero seguire. E' però necessario che il Comune coordini le attività, non si può lasciare tutto alle iniziative personali dei singoli cittadini». 

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