Napoli: sfida a Pizzofalcone, gli abusivi tornano all'assalto delle case

Nuovo braccio di ferro con la polizia: blitz nella notte, sfondato blocco di cemento

Lo sgombero degli abusivi a Pizzofalcone
Lo sgombero degli abusivi a Pizzofalcone
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 15 Novembre 2023, 23:27 - Ultimo agg. 17 Novembre, 07:27
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La beffa di Pizzofalcone. A distanza di un anno quasi esatto dal blitz del 29 novembre 2022 che portò all’allontanamento di 16 famiglie che abitavano senza diritto negli appartamenti di via Egiziaca, gli ex occupanti provano a rientrare nelle case murate. La vicenda risale alla notte di lunedì: gli abusivi sono tornati senza trovare ostacoli, hanno superato il primo cortile interno dell’edificio di proprietà del Comune di Napoli e, muniti di attrezzi pesanti, hanno oltrepassato la statua di una Madonnina, raggiunto il primo piano di una delle numerose scale della struttura e distrutto la muratura che gli agenti avevano realizzato, per evitare, appunto, che gli occupanti abusivi si impossessassero nuovamente degli spazi.

In sostanza - nonostante gli sforzi di forze dell’ordine, polizia municipale e dell’assessorato di Antonio De Iesu – il civico 35 di via Egiziaca è ancora in gran parte «il palazzo della camorra». A dimostrarlo, c’è l’allarme lanciato dai residenti regolari: «Abbiamo paura - dicono - Qui ognuno fa quello che vuole». Sullo sfondo, naturalmente, c’è la questione della valorizzazione dello storico edificio della “Società Centrale Operaia Napoletana fondata il 10 ottobre 1860”, come recita la targa in marmo all’esterno del portone, con tanto di firma di Garibaldi.

Se il Comune non provvederà a ricondurre a nuovo uso il palazzo, insomma, difficilmente lo spettro dei clan potrà abbandonare quelle mura. La materia non è semplice da sbrogliare: il Comune ha affidato a Invitalia la non facile «valorizzazione del bene». Di sicuro, intanto, De Iesu assicura «un’intensificazione della sorveglianza per evitare nuovi tentativi di rientro». È stato un blitz al rovescio, rispetto a novembre scorso, quello che ha avuto luogo nelle scorse ore a Pizzofalcone. Allora, fu lo Stato - con una maxi-operazione interforze coordinata dalla Prefettura - a entrare nel palazzo e riportare la legalità. Stavolta sono stati gli abusivi a riprendersi l’appartamento. «Hanno rotto il muro e sono rientrati – spiegano da via Egiziaca. Dopo qualche ora, è arrivata la polizia e gli occupanti si sono dileguati». La casa, dunque, ora è nuovamente murata. «Fino all’altro ieri c’è stato poi un presidio di polizia e polizia municipale all’esterno del palazzo». Gli inquilini legittimi sono «spaventati». «Stiamo tornando indietro di un anno - è il grido di paura - Abbiamo chiesto al Comune di rimettere a posto il cancello, ma non si è ancora fatto niente. C’è paura. Il palazzo è in balìa di chiunque. Chiunque arriva e parcheggiano dentro. Non c’è nessun controllo». Ad abitare al civico 35 di via Egiziaca, al momento, ci sono decine di famiglie. E nel 2016 il Demanio ha ceduto il palazzo nel patrimonio disponibile del Comune. 

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Il Municipio, a sua volta, lo ha affidato «a Invitalia, società che si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare – precisa l’assessore alla Legalità di Palazzo San Giacomo, Antonio De Iesu – Bisogna mettere a reddito gli appartamenti vuoti, circa 35 su 85. Chiaro che, fin quando la struttura è abitata, è più complesso destinarla a nuovi usi». De Iesu sottolinea poi alcuni aspetti legati al raid degli occupanti: «Quando gli agenti sono arrivati, lunedì, la muratura risultava parzialmente demolita. La polizia municipale è stata allertata dalla Questura, con cui siamo intervenuti in sinergia. Abbiamo garantito un servizio di vigilanza fino alla mattina di martedì, per evitare che gli abusivi rientrassero. Poi sono arrivati gli operai della Napoli Servizi e hanno ripristinato la muratura. Stiamo intensificando la sorveglianza in prossimità dell’edificio per evitare nuovi tentativi di rientro». Insomma, il civico 35 di via Egiziaca è ancora abitato, per circa la metà degli appartamenti, da famiglie che negli anni scorsi erano in possesso di regolare contratto. La situazione è delicata, sotto ogni punto di vista: burocratico e sociale. Ed è proprio in questo tipo di scenario articolato e complesso che, purtroppo, si fa spesso strada l’ombra lunga dell’illegalità. 

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