Patto educativo per Napoli a Forcella: «Salviamo i minori»

Il ciclo di incontri si concluderà con tre momenti previsti nei mesi di aprile e maggio

Don Mimmo Battaglia
Don Mimmo Battaglia
di Giuliana Covella
Giovedì 27 Aprile 2023, 07:15 - Ultimo agg. 28 Aprile, 07:11
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Tre nuove tappe per il Patto educativo per Napoli, avviato il 13 maggio di un anno fa con la sottoscrizione sull'isola di Nisida dell'accordo promosso dall'Arcidiocesi partenopea, con la Diocesi di Pozzuoli e di Ischia, che prevede il coinvolgimento di scuole, istituzioni territoriali, enti locali, organizzazioni di volontariato e del terzo settore per arginare la dispersione scolastica e il disagio formativo e accompagnare gli studenti del capoluogo campano lungo tutto il percorso di crescita. Il patto rappresenta un accordo di collaborazione interistituzionale, un processo educativo volto a generare un sistema territoriale in grado di prevenire i fenomeni del disagio minorile e della devianza e, nello stesso tempo, offrire occasioni di speranza e di vita ai giovani e ai bambini napoletani. Nel corso di un anno sono stati realizzati diversi appuntamenti territoriali per raccogliere riflessioni, testimonianze, spunti d'intervento. Il ciclo di incontri si concluderà con tre momenti previsti nei mesi di aprile e maggio. Queste le tre date: oltre quella di ieri che si è svolta nella parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in via Filippo Bottazzi a Soccavo, ci saranno quella di oggi alle 17.30 nella Casa di Vetro in via delle Zite a Forcella e infine di mercoledì 3 maggio alla stessa ora nella parrocchia di San Francesco e Santa Chiara in via Decio Mure a Ponticelli. Agli incontri interverranno in particolare l'arcivescovo di Napoli don Domenico Battaglia, il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, Gennaro Pascarella, il vescovo ausiliare Carlo Villano, il sindaco Gaetano Manfredi, rappresentanti della prefettura, del mondo ecclesiale, della scuola, del volontariato e del terzo settore nell'ottica di un intervento sinergico sul tema. 

Siglato circa un anno fa, il Patto educativo per Napoli rappresenta il primo accordo territoriale di collaborazione interistituzionale da realizzare anche nell'ambito del più ampio programma nazionale di contrasto ai divari territoriali e povertà educative previsto dal Pnrr istruzione. A livello nazionale i fondi a disposizione sono 1,5 miliardi di euro da stanziare in tre tranche. La prima, destinata al target di studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado (12-18 anni), ha messo a disposizione 500milioni a livello nazionale. Di questi 41,1 milioni di euro saranno assegnati a 217 istituzioni scolastiche nell'area metropolitana di Napoli (di cui 78 nel Comune di Napoli per 14,8 milioni, come ha ricordato nelle scorse settimane l'assessore Maura Striano). Ogni scuola avrà a disposizione una media di circa 180mila euro, che saranno destinati direttamente agli istituti sulla base di criteri quali il tasso di dispersione, il contesto socio-economico e il numero degli alunni. Un massiccio intervento che vede il coinvolgimento di diversi attori sul territorio, che tra i suoi obiettivi ha quello del contrasto alle devianze, in particolare la criminalità giovanile che in questi ultimi mesi ha visto morire giovanissimi come il 18enne Francesco Pio Maimone, ucciso a Mergellina da un colpo di arma da fuoco davanti a uno chalet. Un'opera che ogni giorno, tra le diverse realtà del terzo settore compiono a Forcella i volontari dell'associazione Amici di Carlo Fulvio Velardi onlus (nata nel 2012 per ricordare Carlo, precipitato in mare da una staccionata malferma il 26 luglio 2011), che ha sede nella Casa di Vetro, dove oggi si terrà il secondo appuntamento del patto educativo, come spiega il presidente Roberto Velardi: «Si tratta della seconda riunione che si tiene da noi, dopo quelle nella chiesa di San Giorgio e della Disciplina della Santa Croce.

Gli incontri avuti finora sono serviti essenzialmente per conoscerci tra le varie realtà che operano sul territorio. Per quanto ci riguarda nello spazio di via delle Zite, dove c'è un centro polifunzionale sulle ceneri di un'ex vetreria, accogliamo ogni giorno i ragazzi di Forcella per farli studiare con le attività del doposcuola, a cui si affiancano quelle ludico-ricreative con i vari laboratori. In più in estate li portiamo a mare e a visitare i fondi di Baia, a dimostrazione che l'intervento educativo deve proseguire dopo la scuola». Per Velardi «la forza del Patto deve essere la collaborazione, soprattutto con le scuole. Come associazione infatti abbiamo sempre detto e sostenuto che siamo al servizio della scuola, ma spesso in altri quartieri più degradati il corrispettivo non c'è, mancando cioè docenti collaborativi». 

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