Salvator Rosa, teppisti distruggono i mosaici della stazione dell'arte

Napoli - Raid vandalico alla stazione della metrò Salvator Rosa
Napoli - Raid vandalico alla stazione della metrò Salvator Rosa
di Eduardo Improta
Martedì 4 Settembre 2018, 22:02 - Ultimo agg. 5 Settembre, 07:16
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Gli atti vandalici ai danni delle stazioni della metrò sono all’ordine del giorno. Tantissime le denunce dei cittadini. L’ultimo è stato denunciato oggi dal Comitato per la quiete pubblica e la vivibilità cittadina.
«Teppisti in azione hanno sfondata una parete in carton gesso con mosaico - dice l’avvocato Gennaro Esposito - nella stazione del metrò Salvator Rosa, una delle più belle stazioni delle arti. Il popolo napoletano non si scandalizza neppure più ! O forse non si è mai scandalizzato per i danni ed il saccheggio della cosa pubblica! Dietro questa parte sfondata potrebbero nascondere di tutto. Occorre un rinnovato impegno culturale dei napoletani che vogliono prendersi cura della loro Città ! Lavoriamo per questo!».
La parete danneggiata è rivestita in tessere di mosaico a impasto vitreo. L’azienda di trasporto pubblico ANM dopo un primo sopralluogo ha dichiarato che, in tempi brevi, effettuerà un intervento per sostituire i pannelli sfondati durante il raid vandalico. 
Non ci saranno immagini ad aiutare gli investigatori, nelle vicinanze dei mosaici danneggiati non sono installate videocamere di sorveglianza. 
La stazione metropolitana di Salvator Rosa, aperta al pubblico nel 2001, sicuramente è una delle più caratteristiche fra le stazioni dell’arte. Sin dall’esterno, infatti, è possibile notare l’immensa cura artistica che vi è stata nell’idearla e nel realizzarla.
L’edificio della stazione è molto particolare: la guglia in acciaio sembra riprendere dei motivi fiabeschi e i tunnel delle scale mobili sembrano proiettare in un’altra dimensione e confondono gli occhi per le curiose prospettive a cui danno luogo. La stazione possiede anche una seconda uscita a valle di via Salvator Rosa dove vi è la scultura del Pulcinella di Lello Esposito che con la sua solita insolente curiosità guarda dall’alto la vita della città che scorre.
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