Napoli, Venere degli stracci senza vigilanza: «Rischio raid vandalici, l'arte va difesa»

Ma De Iesu rassicura: «Ci sarà una particolare attenzione alla scultura»

La Venere degli stracci in piazza Municipio
La Venere degli stracci in piazza Municipio
di Giovanni Chianelli
Venerdì 30 Giugno 2023, 07:00 - Ultimo agg. 1 Luglio, 10:05
4 Minuti di Lettura

Chi difende la Venere degli stracci? La scultura di Michelangelo Pistoletto, installata due giorni fa in piazza Municipio, regala un bel colpo d'occhio ed è da subito gettonatissima come soggetto fotografico di passanti e turisti. Carica di significati, offre una riflessione sul consumismo e l'ambiente, sulla disparità tra ricchezza e povertà, sul ruolo dell'arte nella società moderna. Ma anche un'altra cosa è evidente: è completamente esposta, agli agenti atmosferici e al vandalismo. I suoi elementi distintivi - gli stracci - sono legati alla struttura con un procedimento particolare, tuttavia restano facilmente attaccabili; e non è stata predisposta alcuna misura di sorveglianza, né un'inferriata né un sistema video. Restano le forze dell'ordine, ma di notte potrebbe essere comunque vulnerabile. Nella città dell'assedio a La montagna di sale di Mimmo Paladino, dove un anno fa anche i lupi di ferro dell'artista cinese Liu Ruowang, pesantissimi, furono spostati da qualcuno di passaggio e in vena di scherzi, in cui fontane e statue (vedi quelle in Villa comunale o in piazza Mercato) vengono imbrattate e rotte, qualche domanda è legittimo porsela. 

 

La Venere resta a Napoli fino a dicembre. La versione che lo scultore biellese ha immaginato per la città è da record, 7 metri di altezza per 7,5 alla base, con la figura bianca e i suoi tessuti colorati in bella mostra: un'enorme tentazione per bravate notturne. Intanto, assicura Sergio Locoratolo, coordinatore delle attività culturali per il Comune che ha curato il progetto, la parte degli stracci è ignifuga: «I panni che la compongono sono stati rivestiti di materiale speciale che neutralizza le fiamme; già nella fase di produzione si è pensato a come difenderla non solo dai vandali ma anche da un certo tipo di agenti atmosferici». Locoratolo riferisce poi che, in accordo con Antonio De Iesu, assessore alla Sicurezza, si è pensato a un pattugliamento h24 del sito: «Ci sarà una particolare attenzione alla scultura».

E preferisce scommettere su una prova di maturità della città e dei suoi abitanti: «Sono convinto che una metropoli moderna debba difendere le opere che ospita. Installare la Venere degli stracci è così un appello alla cittadinanza: rispettiamo l'arte, rendiamo Napoli un posto civile anche in questo». Perchè, ricorda, «collocare opere del genere serve a trasformare piazza Municipio da luogo delle istituzioni in presidio culturale, da posto di transito per uffici e porto in museo a cielo aperto. È importante che la scultura non venga toccata per capire quanto la comunità sia pronta a gestire la sua vocazione artistica». 

Video

L'installazione della Venere degli stracci fa parte del programma Napoli contemporanea che si connota per interventi che espongono le opere alle incognite dello spazio pubblico: era iniziato il 23 giugno con Questi miei fantasmi dello stilista sardo Antonio Marras, un lavoro che accende le rampe del Salvatore con lanterne decorate da ritagli di tessuti di alta moda. A settembre protagonista sarà la rotonda Diaz con due sculture dello spezzino Gaetano Pesce: un abito di Pulcinella in tela bianca su una sottile struttura metallica alta 12 metri; di fronte un cuore, alto 5 metri. Lapidario ed eloquente il commento di Vincenzo Trione, docente di Arte allo Iulm e responsabile dell'area artistica del Comune che ha ideato il programma: «Come in ogni città del mondo, nei casi di interventi di arte pubblica, non è prevista videosorveglianza». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA