Via Arenaccia, la protesta dei cittadini: «Decine di persone sfollate dalle loro case e abbandonate dal Comune»

Via Arenaccia, la protesta dei cittadini: «Decine di persone sfollate dalle loro case e abbandonate dal Comune»
di Antonio Folle
Giovedì 1 Ottobre 2020, 17:06 - Ultimo agg. 19:17
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«Quando abbiamo chiesto aiuto al Comune perché non sapevamo dove andare ci hanno detto che avevano pronti alloggi per noi. Poi abbiamo scoperto che quello che ci offrivano erano case-famiglia per i bambini, case di riposo per gli anziani e sistemazioni in tenda in qualche palestra per le altre persone. Di fatto ci hanno buttati in strada e ci hanno abbandonati al nostro destino quando ci siamo rifiutati di veder divise le nostre famiglie».

Questa la denuncia-choc dei residenti di via Arenaccia 227, uno stabile a cavallo tra III e IV Municipalità sgomberato nel primo pomeriggio di venerdì 18 settembre a causa di alcuni importanti problemi di staticità. Il giorno prima un altro palazzo adiacente, su via Gussone 27, era stato sgomberato per gli stessi motivi. Ancora ignote, però, le cause dei problemi di staticità dei due edifici e che hanno spinto i vigili del fuoco a decretarne l’inagibilità. Tra le ipotesi più accreditate – ma le indagini sono ancora in corso – alcune perdite idriche nel sottosuolo che avrebbero procurato il progressivo inclinamento dei due palazzi.

Da allora i residenti che non hanno trovato sistemazione tra amici e parenti sono costretti a dormire in macchina. Tra essi alcuni bambini.
 

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«Stavamo in casa, a pranzo – racconta Sergio – sono arrivati i pompieri e ci hanno detto che il nostro palazzo era inagibile e dovevamo sgomberare. Ci hanno abbandonati in strada, offrendoci una sistemazione in dormitorio. Hanno fatto promesse su promesse, dicendo che avrebbero sistemato almeno i nuclei familiari con bambini e i disabili, ma a tutt’oggi ci sono ancora persone che dormono in auto perché non sanno dove andare e perché non vogliono andare a dormire in una tenda o in una casa di riposo».

Straziante il racconto di Luisa: «Io ho tre bambini, uno dei quali invalido civile – racconta – ma anche a fronte di questa situazione ci hanno risposto che non potevano farci niente e che dovevamo adattarci a dormire in una tenda perché non hanno fondi. In poche parole ci hanno lasciati per strada e sono stata costretta a dividere i miei figli per trovargli ospitalità. Adesso con me ho solo il più grande che, con lo zainetto sulle spalle, è costretto a cercare ogni giorno una sistemazione perché nessuno sa dirci per quanto tempo resteremo fuori casa». 

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La vicenda degli sfollati di via Arenaccia ricorda molto da vicino una vicenda analoga, quella di via Masoni, che vide decine di nuclei familiari sfrattati dalle loro case a causa del crollo di un enorme pezzo di strada – in quel caso il cedimento fu causato dalla rottura di una conduttura sotterranea – e costretti a scegliere tra l’ospitalità in una palestra o, per chi poteva, in una sistemazione autonoma. 

«Alla fine stiamo parlando di meno di trenta famiglie – l’ira del consigliere della IV Municipalità Andrea Cristiani – non del crollo di mezza Napoli. Per questo non riusciamo a capire come sia possibile che il Comune non riesca a trovare una sistemazione in uno dei tantissimi alberghi che, specie in questo periodo, sono semivuoti perché non ci sono tanti turisti. Voler sistemare anziani, bambini e disabili in tende è oltraggioso per queste persone – prosegue – che alla fine non chiedono altro che di essere assistiti dalle istituzioni. Anche i tanti bambini che abitano qui hanno diritto ad una vita normale nonostante le difficoltà create da una situazione sulla quale punteremo i riflettori per risalire alle esatte responsabilità. Non si può pensare di fargli frequentare serenamente la scuola se sono costretti a vivere sotto una tenda o, peggio ancora, in una casa-famiglia, separati dai genitori».

Parole, quelle di Cristiani, cui fa eco l’appello lanciato dall’esponente del III Parlamentino Ciro Esposito che ha chiesto un maggiore sforzo al presidente Ivo Poggiani: «Ci sono trenta famiglie in gravi condizioni di indigenza e ormai ridotte alla disperazione. Come consigliere denuncio l’assenza dei Servizi Sociali, della Municipalità, del Comune e, perché no, anche delle parrocchie del quartiere San Carlo Arena che predicano carità ma che, all’atto pratico sono assenti.
Ho chiesto al presidente Poggiani – prosegue – di intervenire non tirando in ballo la solita proposta delle palestre per ottemperare ai bisogni abitativi di queste persone. Si potrebbe mettere a disposizione almeno un’ala dismessa della sezione comunale Stella a via Santa Teresa degli Scalzi. Questa sarebbe una risposta concreta ai bisogno di queste famiglie che non meritano di essere abbandonate. Ad oggi – conclude – non ho ricevuto alcuna risposta».

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