Covid in Campania, l'altalena dei contagi: sfiorati i limiti da zona gialla nel Napoletano

Covid in Campania, l'altalena dei contagi: sfiorati i limiti da zona gialla nel Napoletano
di Ettore Mautone
Giovedì 8 Luglio 2021, 23:00 - Ultimo agg. 9 Luglio, 18:37
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Covid-19: è diventato fluttuante il quadro epidemiologico in Campania. Il calo costante dei contagi osservato fino a giugno fa posto agli attuali alti e bassi giornalieri dei nuovi casi che si traducono in un lento aumento dell’incidenza settimanale: ieri erano 162, ieri l’altro 208 e il giorno prima ancora 108. Il numero totale di infezioni, contate nell’arco di sette giorni, messo in rapporto a 100 mila residenti, è il principale parametro preso in considerazione dalla cabina di regia nazionale che si riunisce stamani a Roma. Uno strumento per misurare la febbre epidemica e valutare lo scenario delle regioni. L’indicatore viene sempre messo in colonna con la pressione ospedaliera registrata nei Covid center. Questi ultimi non destano preoccupazione alcuna. Anzi, le corsie di malattie infettive e i reparti di area critica, sono pressoché svuotati. Questo è anche merito delle vaccinazioni: al giro di boa dei 2 milioni di immunizzati che ieri in Campania hanno completato il ciclo con le due dosi, la protezione dello scudo immunitario inizia a diventare evidente. 

L’unica spia lampeggiante dunque è l’incidenza risalita di qualche punto: nella somma degli ultimi sette giorni è a quota 15 dopo il lieve aumento già segnato la settimana scorsa (12,2 contro 11,9 del 24 giugno, quando è stato fissato il punto più basso della curva stagionale). Nulla di preoccupante, intendiamoci, i valori sono ancora molto bassi e ampiamente al di sotto della soglia di allarme. Lo scenario che si profila va ancora decifrato osservando cosa accadrà nel corso delle prossime settimane e soprattutto tenuto a bada nell’ambito dei singoli territori comunali interessati dai principali focolai. «Quando un territorio, soprattutto i Comuni più popolosi, registrano ripetutamente contagi oltre la soglia di allarme - spiega Maurizio Di Mauro, infettivologo e manager del Cotugno - segnando dai 7-8 a 10 e più casi giornalieri, allora gli incroci della catena dei contatti, stretti e occasionali che siano, si moltiplicano in maniera esponenziale rendendo complesso il lavoro dei dipartimenti di prevenzione delle Asl». 

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Ogni amministrazione ha accesso alla griglia di monitoraggio del virus e l’aumento dei parametri di rischio fa scattare alert su cui i sindaci, principali autorità sanitarie delle comunità, hanno la possibilità di incidere con restrizioni e ordinanze. È il caso ad esempio di Calvizzano: qui si registra un’impennata casi Covid e il sindaco Giacomo Pirozzi ha deciso di chiudere tutti gli spazi pubblici. Il primo cittadino ha firmato ieri sera l’ordinanza, che contempla la chiusura della villa comunale (villa Calvisia), il divieto di sosta per i pedoni in piazza Umberto, parcheggio via Galiero e nei pressi della chiesa Santa Maria delle Grazie. Decisione che era nell’aria dopo l’impennata di casi (da 5 a 56 positivi) degli ultimi giorni messi peraltro in relazione con la variante Delta. Lo stesso accade in molti Comuni dell’area nord di Napoli, in particolare a Giugliano e Marano che (come Caserta) per incidenza superano i 40 contagi per 100mila abitanti, sfiorando dunque il limite di 50 da cui partono le restrizioni di area gialla. Anche il Cilento negli ultimi giorni è stato toccato da picchi anomali di casi come ad Omignano messi in relazione con la circolazione della variante brasiliana e della colombiana. Quest’ultima è stata sequenziata in ben 6 tamponi concentrati tutti ad Agropoli. Proprio nel Covid center di questa cittadina è poi deceduta la seconda suora missionaria di Laurino contagiata appunto con la variante colombiana del Coronavirus. Nonostante le cure non c’è stato nulla da fare. E un focolaio è stato trovato in Irpinia in un campo scuola di Manfredonia, che ha registrato la partecipazione di studenti della provincia di Avellino. 

C’è infine il caso Caserta dove nei giorni scorsi la Asl aveva individuato un focolaio in un campo scuola estivo organizzato dai salesiani e ora sono stati registrati altri casi. «Sabato scorso - spiega il manager Ferdinando Russo - sulla scorta della richiesta di un medico di medicina generale che segnalava tamponi positivi per due genitori e un ragazzo effettuati presso un centro privato, abbiamo deciso di ripetere gli esami.

Nell’arco di 24 ore abbiamo avuto la conferma della positività. Il ragazzo frequenta il campo estivo dei salesiani. Dalle indagini è emerso che altri due ragazzi dai 10 ai 12 anni accusavano sintomi. Avremmo dovuto procedere con la semplice quarantena e aspettare ma per precauzione, notando il breve lasso di tempo nello sviluppo dei sintomi, abbiamo sottoposto a test molecolari l’intera scolaresca e avviato altri 120 tamponi tra i contatti stretti che avevano assistito a uno spettacolo teatrale sempre nell’ambito del campo estivo. Abbiamo così individuato più di 20 positivi senza aspettare la quarantena». Altre 300 persone saranno controllate nelle prossime 24 ore. Dai pre-sequenziamenti è emerso che la responsabilità del cluster sarebbe la variante brasiliana che in Campania contende alla Delta il secondo posto tra i ceppi virali predominanti dietro quella inglese. 

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