«Riaprire i musei è una forma di resistenza», la gioia dei primi visitatori delle gallerie a Napoli

«Riaprire i musei è una forma di resistenza», la gioia dei primi visitatori delle gallerie a Napoli
di Elvira Iadanza
Lunedì 18 Gennaio 2021, 19:13 - Ultimo agg. 19:34
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C'è chi aspettava questo momento da giorni. Studiosi d'archeologia, appassionati d'arte ma anche lavoratori del settore. E finalmente il giorno della riapertura dei musei è arrivato con la zona gialla. Certo, un'apertura solo nei giorni feriali, che però è stata vista come un messaggio importante per tutti: «Un segnale di ritorno alla normalità» dice uno studente di archeologia in visita al Mann.

«La chiusura dei musei per me è stata traumatica - continua - la mia giornata è sempre stata scandita dal sapere di poter andare nei vari musei di Napoli e non solo ogni volta che ne avessi voglia.

La chiusura è stata una bella mazzata. Ma oggi sono tornato e sono davvero felice».

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C'è addirittura chi racconta di non aver dormito ieri notte per l'entusiasmo di poter rimettere piede nei musei: «Stamattina sono venuta al Museo Archeologico prestissimo e la prima opera da cui mi sono precipitata è l'Eracle della collezione Farnese, uno dei miei pezzi preferiti di questo museo».

Non solo appassionati e conoscitori d'arte, la riapertura ha anche segnato un momento di incontro per gli studenti del corso di laurea in Hospitality Management della Federico II che hanno tenuto una lezione proprio fra i corridoi dell'istituto di Piazza Museo.

«Riaprire oggi è un atto di resistenza» spiega Laura Valente, presidente della fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. «Non guarderemo i numeri dei visitatori di questo periodo, ma l'importante è esserci, per riaffermare l'importanza del museo. Per non far dimenticare che ci sono luoghi che non possono essere sostituiti da una gallery digitale». 

I visitatori, però, non sono mancati: «Alle 12 al Mann erano già entrati 75 visitatori, un segnale forte che indica quanta voglia di arte e di bello c'è. Questa è stata una giornata di grande emozione, c'è voglia di ripartire e la possibilità di ospitare i visitatori in grande sicurezza, con percorsi speciali che prediligono il distanziamento» spiega Antonella Carlo, responsabile della comunicazione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Se l'arte è bellezza, e la bellezza salverà il mondo, come scriveva Dostoevskij, la ripartenza dei musei potrebbe, magari, essere un segnale per l'uscita da questo periodo così complicato.

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