De Luca a Pozzuoli, accuse a Elly Schlein: «Rinnovamento truffa»

«Boccia, Franceschini, Speranza, Letta o la Camusso non si sono mai visti in Campania»

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 22 Marzo 2024, 07:21 - Ultimo agg. 23 Marzo, 10:05
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«Il governo ha un'assicurazione sulla vita enorme: non c'è alcuna alternativa. E, al di là delle alleanze, il Pd non è certo un'alternativa credibile». Vincenzo De Luca torna a tuonare contro il suo partito, dopo settimane in cui si era concentrato più che altro sugli attacchi al governo. E ancora contro la Schlein: «Il suo rinnovamento è una truffa: a sostenerla è chi ha fatto vincere il centrodestra».

L'ex sindaco di Salerno presenta il suo libro «Nonostante il Pd» in un albergo di Pozzuoli, comune dove alle ultime comunali i dem non presentarono il simbolo. In prima fila il capogruppo dem in consiglio regionale Mario Casillo, Lello Topo, ex deputato e sicuramente candidato a giugno per la Ue e Enza Amato, presidente del consiglio comunale di Napoli.

«Una persona come lui dovrebbe essere valorizzato dal Pd, affiancato in tutte le sue battaglie. A cominciare da quella dei fondi Fsc per la Campania», è l'assist del sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni.

Ma figuriamoci se De Luca ne ha bisogno. Davanti a lui una sala affollata che fa capire come le Europee siano vicine. E molto. Anche se De Luca guarda solo alle prossime regionali e lo dice subito. «Dobbiamo essere pronti a combattere. Da qui a due anni si decide il destino della Campania. E si decide a Napoli e non certo a Roma», parte subito chiarendo come, se pure ve ne fosse bisogno, è già in piena campagna elettorale per il terzo mandato. 

Gli attacchi 

«Il rinnovamento nel Pd è solo una truffa: quelli - attacca - che erano membri di governo, che guidavano il partito negli ultimi 10 anni sono ora con la Schlein. Parliamo di quelli responsabili della vittoria della destra che si trova a governare, parlo di Fdi, con appena il 26 per cento. Per questo è una truffa, il rinnovamento Schlein è una truffa», rimarca prima di fare i nomi. «Boccia, Franceschini, Speranza, Letta o la Camusso non si sono mai visti in Campania: solo alla vigilia delle elezioni davanti alla mia stanza per chiedere i voti». Ma non è finita. «Il governo ha un'assicurazione sulla vita enorme: non c'è alcuna alternativa. E al di là delle alleanze, il Pd non è un'alternativa credibile perché non parla alla maggioranza degli italiani. L'ho sempre detto ai segretari, da Letta a Zingaretti». 

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L'autonomia

«Il Sud è completamente sparito dall'agenda del Pd», attacca prima di tornare alla manifestazione di metà febbraio, lamentando come il partito, a parte qualche adesione spontanea, non l'abbia appoggiato. «Eravamo a Roma con centinaia di sindaci ed i ministri, a cominciare da Piantedosi, dovrebbero vergognarsi per essere scappati senza averli incontrati». Poi vira di nuovo sui dem: «Eravamo in piazza per i fondi Fsc che il governo ha bloccato e contro l'Autonomia differenziata: un Pd serio avrebbe dovuto chiudere le porte del partito e quelle del Parlamento, per venire in blocco in mezzo ai cittadini. Non ve ne era uno. Come - dice ancora - i parlamentari del centrodestra che dovrebbero combattere con noi per il Sud. Ma se il Pd non si mette in trincea in queste battaglie dove sta? Nell'empireo o dove?». Per De Luca, insomma, «il Pd rimane un partito estraneo alla gente perché non parla la loro lingua ma quella dei salotti chic romani». Poi la vicenda che, ogni tanto, esce dall'oblio e scuote la comunità dem campana: «Da un anno il partito campano è stato sequestrato solo perché qui Elena (così chiama il segretario dem anche nel libro, ndr) Schlein ha perso 70 a 30. Questo è il punto. Vergognatevi. E chi tiene il partito così, in ostaggio, non avrà mai nessuna legittimità a parlare». 

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