De Luca e il libro contro il Pd, l'imbarazzo dell'area Bonaccini: «Basta accuse»

«Siamo di fronte ad uno scenario di guerra, ad un terremoto»

Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:40
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Su una cosa almeno sono tutti concordi: «Sarà un autunno caldo per il Pd». Oddio non è una novità per i dem campani ma stavolta nel risiko interno iniziano ad aprirsi seriamnete crepe e dubbi. Perché se è chiaro come nello schieramento Schlein sia stato dato l'ordine di scuderia di ignorare De Luca, nel gruppo più vicino al governatore iniziano a esserci malumori. Nel mirino non solo l'attacco sferrato al Pd, tutto e senza distinzioni, alla serata conclusiva della festa dell'Unità ma anche la notizia, di qualche ora successiva, del libro in uscita del governatore: «Nonostante il Pd».

«Siamo di fronte ad uno scenario di guerra, ad un terremoto. Cosa significa? Che per le prossime settimane girerà l'Italia per presentare il libro e attaccare il Pd?», si domanda un dirigente di primo piano del partito napoletano. E, attenzione, a parlare ma rigorosamente senza virgolette, è un esponente molto vicino al governatore dell'area Bonaccini. Un suo sostenitore, sinora, senza se e senza ma. «Sino a domenica sera quando è successo qualcosa che non doveva succedere: ora serve una riflessione». Eccolo il nuovo scenario che ora agita il gruppo Bonaccini che, sinora, ha marciato sempre accanto a Vincenzo De Luca

Ma proprio loro ora vogliono un incontro chiarificatore.

Un faccia a faccia che dovrebbe arrivare nelle prossime ore e sollecitato dal gruppo dem in Consiglio regionale. Una riunione di gruppo decisa con De Luca il giorno prima dell'ultimo consiglio regionale prima della pausa estiva e mai fatta. Che ora però diventa improvvisamente urgente.

Mentre i vertici della Federazione di Napoli sono pronti a fare altrettanto. «Sapevamo che Misiani avrebbe annunciato l'avvio al congresso e speravamo - aggiunge un altro esponente dem vicino a De Luca - che si siglasse una pax alla nostra kermesse. E, invece, nonostante l'annuncio si è scatenato un terremoto». Tutto perché in uno dei dibattiti il deputato Marco Sarracino, parlamentare fedelissimo della Schlein e con l'incarico di responsabile Mezzogiorno, ha ribadito come non sia scontata la candidatura dell'attuale governatore: «Non è detto che se passasse la riforma sul terzo mandato in Regione Campania, una forza politica non debba fare la sua riflessione sulla candidatura. Ogni fine consiliatura bisogna chiedere alle persone il resoconto per decidere se candidarlo o meno», la riflessione del deputato.

 

Una riflessione, insomma, che però ha fatto andare su tutte le furie il governatore. Che domenica sera ha poi sparato tutti i colpi possibili contro il suo partito. «Vedo molti problemi nel Pd, sinceramente ho provato un certo imbarazzo», dice ieri mattina a radio Crc il segretario di Azione Luciano Crolla dipingendo in queste ore il sentimento che prevale tra i dem napoletani ora stretti tra due fuochi. E con una certa paura ad esporsi, almeno per le prossime ore.

Non ha timori, invece, Antonio Marciano fedelissimo del governatore e membro della direzione metropolitana dem: «De Luca, ha detto con la durezza ma anche con la consueta chiarezza, ciò - analizza - che pensa del partito, della fase che sta vivendo il Paese, della prospettiva per il Pd. Un minuto dopo è cominciato il solito gioco: contestare la forma, per evitare di rispondere al merito, alla sostanza delle critiche». 

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Mentre lui, De Luca, non arretra di un millimetro e, anzi, rilancia se ieri rimette sui suoi social un passaggio del suo intervento alla serata finale della Festa dell'Unità. Passaggio in cui rivendica del lavoro fatto a palazzo santa Lucia. Attaccando i «farabutti» che non glielo riconoscono.

«In questi anni abbiamo fatto un lavoro immane. In alcuni settori, siamo partiti da zero. Nel settore dell'ambiente, ci siamo liberati dell'onta dell'emergenza rifiuti. Abbiamo bonificato le discariche. Stiamo smaltendo le ecoballe che erano lì da decenni grazie ai nuovi impianti di Giugliano e Caivano. Ed entro l'anno sarà eliminata la sanzione europea che abbiamo dovuto pagare per l'emergenza rifiuti. Si può fare sempre meglio, sempre di più, ma - rimarca a tre giorni di distanza - bisogna essere veramente dei farabutti per non avere rispetto per questo lavoro che non ha fatto nessuno in Italia». 

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