Fulvio Martusciello coordinatore regionale di Forza Italia: «Noi sempre più aperti a talenti e società civile»

«Non capiterà più di arrivare all'ultimo secondo per scegliere candidature importanti come avvenuto alle regionali 2020»

Fulvio Martusciello
Fulvio Martusciello
di Dario De Martino
Lunedì 26 Giugno 2023, 11:00 - Ultimo agg. 14:59
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Riorganizzazione interna e tesseramento. Forza Italia, dopo la morte del suo leader e fondatore, rimette in ordine i pezzi a livello nazionale e locale.

Fulvio Martusciello, coordinatore regionale degli azzurri, ieri e oggi avete portato avanti le giornate del tesseramento.
«È stato uno straordinario successo, abbiamo visto entusiasmo e partecipazione grazie all'intuizione di questa due giorni pensata da Tullio Ferrante. Stanno iscrivendosi a Forza Italia tanti che lo fanno per la prima volta e tanti altri che si erano allontanati dal partito. È finito il tempo in cui la gente con il consenso veniva spinta a lasciare il partito. Quel tempo, per capirci, in cui si costrinsero personalità come Severino Nappi, Michele Schiano o Giampiero Zinzi ad andar via perché facevano ombra a qualcuno. Io immagino una Forza Italia nuova ma con lo spirito del 94».

Ce la descriva.
«Il mio obiettivo da commissario è che il partito si allarghi, includa e soprattutto si apra alla società civile.

Vogliamo l'unità dei moderati a cui facciamo appello costruendo un fronte comune senza protagonismi. E poi mi sento di rassicurare tutti su un altro aspetto».

Prego.
«Non capiterà più di arrivare all'ultimo secondo per scegliere candidature importanti come avvenuto alle regionali 2020 quando Caldoro, scelto negli ultimi giorni, prese il peggior risultato in assoluto per il centrodestra».

Il 15 luglio ci sarà il consiglio nazionale che dovrà eleggere il reggente del partito almeno fino alle europee del 2024.
«Sì, sarà il momento in cui verrà eletto Tajani presidente del partito. Forza Italia è ormai stabilmente nei sondaggi sopra il 10 per cento grazie alla capacità di Tajani di interpretare il grande messaggio di Silvio Berlusconi. La Campania con 18 delegati sarà una delle regioni da cui arriveranno più delegati dopo la Lombardia. Ci saranno anche i sindaci dei Comuni di oltre 50mila abitanti, Aliberti e Pelliccia, primi cittadini di Casalnuovo e Scafati. Confido molto in loro perché possano essere da guida a tanti colleghi sindaci che in questi giorni stanno aderendo al partito come Antonello Caporaso, primo cittadino di Ponte e Franco Valente che guida la giunta di San Lupo».

È confermata l'idea di voler realizzare in Campania una grande manifestazione nel giorno del compleanno di Berlusconi?
«Sì, il 29 settembre ci sarà il Berlusconi day a Paestum. Star dello sport e dello spettacolo si alterneranno insieme a testimoniare e ricordare la vita incredibile di un grande riformatore con Berlusconi. Sono felice che questa giornata venga organizzata in Campania. Silvio Berlusconi mi nominò commissario del partito il 3 agosto 2022 quando tutti scappavano verso il Terzo polo. In pochi mesi abbiamo ridato anima a Forza Italia ricostruendo lo spirito del 1994. L'ultima volta che Tajani è venuto a Napoli ha ricordato quella Forza Italia fatta di gente come Antonio Martusciello, Emmidio Novi, Salvatore Lauro, Claudio Azzolini, Giancarlo Laurini e Sergio Iannuccilli. Voglio un partito che abbia memoria e i cui dirigenti vadano a testa alta per le strade della nostra Regione. Intanto nei prossimi dieci giorni inaugureremo quattro nuove sedi, tutte intitolate a Silvio Berlusconi, a Pozzuoli, Marigliano, Limatola e Padula».

Venerdì scorso ha partecipato al coordinamento cittadino di Napoli. Le tensioni del passato con i vertici cittadini sono alle spalle?
«Stiamo lavorando splendidamente con il gruppo comunale che ha scelto la strada della opposizione forte al peggior sindaco che Napoli abbia mai avuto. Le posizioni su Bagnoli assunte dalla Savastano e la critica alla gestione dei grandi eventi dimostrano che questa è la via. C'è volontà di lavorare insieme, c'è solidarietà politica e riconoscimento reciproco. Mi faccia dire un'ultima cosa sull'atteggiamento del partito a Napoli».

Dica.
«Voglio un partito che si schieri in maniera netta nella solidarietà del pubblico ministero Simona Rossi minacciata dai clan a Ponticelli. Voglio un partito che dica chiaramente che il povero clochard di Pomigliano è stato ucciso da barbari che non meritano nessuna pietà. Non voglio freddezza su questi temi come accadeva in passato». 

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