Napoli, duello Manfredi-De Luca: «I fondi arriveranno, ora progetti spediti e meno burocrazia»

Monsignor Fisichella frena le lamentele del governatore e chiede tempi certi

Gaetano Manfredi e Vincenzo De Luca
Gaetano Manfredi e Vincenzo De Luca
di Luigi Roano
Sabato 9 Marzo 2024, 23:00 - Ultimo agg. 10 Marzo, 18:20
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Dopo due settimane di attacchi della Regione e repliche del Comune il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore Vincenzo De Luca si sono incrociati nella Basilica di Santa Restituta nel Duomo. L’occasione è un convegno sul Giubileo del 2025 con Monsignor Rino Fisichella. Argomento che non ha alleggerito l’evidente tensione tra i due contendenti.

Si sono appena salutati con una gelida - come la giornata di ieri - stretta di mano e nulla più. Non si è trattato di un saluto, ma di un formalissimo gesto che si fa quando due persone che non vanno d’accordo si trovano nello stesso posto allo stesso momento in condizioni forzate. Non replicato alla fine del convegno dove il caso - forse - ha voluto che entrambi stessero di spalle l’uno verso l’altro. La cortina di ghiaccio che li separa è impenetrabile. Quella stretta di mano, senza nessun parola scambiata è stata solo un gesto di cortesia. Infatti è durata un attimo, poi ognuno ha ripreso la sua strategia rispetto al rapporto con il Governo: De Luca all’attacco a testa bassa contro Palazzo Chigi, Manfredi a guadare la strada del dialogo per portare a casa per la città finanziamenti che sono ossigeno per le casse del Comune.

Il duello c’è stato lo stesso ma di fioretto la spada non è stata usata. Con una variabile per nulla trascurabile che è Fisichella, che ha stoppato al volo il governatore sulla questione dei fondi sviluppo e coesione che De Luca lamenta di non avere dal governo nello specifico dal ministro Raffaele Fitto. 

De Luca prende la parola per ultimo come ha espressamente chiesto, la stessa strategia messa in campo all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar. Parla dei massimi sistemi, delle guerre e dei morti innocenti, della «politica che è malata di presentismo e di twettismo e non guarda al futuro».

Poi vira sulle «Istituzioni che fanno dell’opportunismo e del trasformismo» la loro ragion d’essere per poi chiosare dicendo che la nostra «società è fatta di corporazioni non è aperta alla vita pubblica e la nostra società è un grande marchettificio». A quel punto tutti aspettano di capire, soprattutto i vescovi e Fisichella, quali siano le intenzioni della Regione sul fronte finanziamenti per il Giubileo.

Ma De Luca parte dall’esecutivo nazionale: «Il governo? È evangelico. Lavora su tempi biblici. Mi fermo perché siamo in una chiesa» dice per poi aggiungere: «Noi saremo presenti abbiamo una grande realtà di santuari e siamo stati vicini non solo spiritualmente, poi dobbiamo completare il restauro del Santuario di Pietrelcina. Aspettiamo i finanziamenti per finanziare la legge sugli oratori». È qui che Fisichella riprende la parola - malgrado doveva essere il governatore a chiudere il convegno - e replica a De Luca: «Io partecipo - dice l’alto prelato - a decine e decine di riunioni sui progetti da fare, dove le cose si fanno in deroga a questa o a quella legge il vero problema è la burocrazia». 

E nessuno osa più replicare. De Luca nel suo show, prima dell’ultimo intervento di Fisichella, si è concentrato singolarmente sulla funzione dei funerali rivolgendosi proprio a Fisichella: «Devo dire una cosa - le parole di De Luca - io partecipo purtroppo a molti funerali però deve dire ai sacerdoti che i funerali sono troppo lunghi con i parenti che piangono in Chiesa diventa difficile». I volti di chi stava al convegno - per chi li ha visti - raccontano molto di più di qualsiasi parola e infatti non c’è stata risposta. 

In questa cornice si è consumato lo scambio di fioretto a distanza tra Manfredi e De Luca. Con il sindaco che in questo consesso ha messo le mani avanti - forse sospettando che De Luca avrebbe continuato sulla strada di questi giorni, rispetto alla battaglia che il governatore sta facendo contro l’Autonomia differenziata e per i fondi sviluppo e coesione - e gioca le sue carte: «Per un giorno - racconta Manfredi - siamo la capitale del Giubileo e mi auguro che nell’avvicinamento e durante questo Giubileo Napoli possa continuare ad essere luogo di un contributo alla speranza. Bisogna guardare ai bisogni spirituali e anche ai bisogni umani delle persone: se vogliamo costruire una speranza per i tanti che non ne hanno dobbiamo tenere l’azione morale e l’azione pratica insieme». 

E arriva così l’affondo di Manfredi: «Per evitare scelte sbagliate che danneggiano le comunità serve la politica, io ho apprezzato molto la posizione dei vescovi sull’Autonomia differenziata». 

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Parola a al Vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia le sue parole sembrano un richiamo per tutti: «Noi sentiamo il bisogno di prepararci ad un evento che dal 1300 ad oggi ha cadenzato il cammino della Chiesa. Con l'avvicinarsi a questo Giubileo il Papa ci ha chiesto di essere pellegrini di speranza in questo tempo dove ci sono sempre più diseguaglianze e noi dobbiamo ascoltare le loro attese e le loro speranze».

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