Napoli, dialogo Manfredi-Fitto su Bagnoli: «Intesa per la colmata»

Asse Roma-Napoli, continua il lavoro

Bagnoli
Bagnoli
di Luigi Roano
Mercoledì 6 Marzo 2024, 23:51 - Ultimo agg. 8 Marzo, 07:49
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Oggi Invitalia presenterà al ministro per la Coesione Raffaele Fitto lo studio chiesto dal sindaco Gaetano Manfredi sulla colmata a mare di Bagnoli. Nella sostanza, lo studio stabilirà se la rimozione conviene sia sotto il profilo ambientale che finanziario, e quello che trapela è che si va verso l’intesa tra Comune e governo, tra sindaco-commissario e ministro, nel senso che le percentuali che la colmata venga messa in sicurezza o solo parzialmente rimossa sono in netto aumento.

Il destino di quel panettone pieno di veleni è stato uno dei motivi principali della paralisi su Bagnoli, il motivo fondante che non ha permesso di mettere in moto la rigenerazione urbana dell’area ex Italsider. Ora però c’è una forte accelerazione. Esattamente un mese fa - siamo all’8 febbraio - si è tenuta la prima Cabina di regia sull’area ex Italsider, in quella sede il ministro disse che entro trenta giorni la Cabina si sarebbe aggiornata con lo studio chiesto da Manfredi. E il Governo avrebbe preso la sua decisione, in ballo ci sono moltissimi soldi per completare la rigenerazione e trasformazione urbana del Sin - Sito di interesse nazionale - Bagnoli Coroglio serve un miliardo e 200 milioni. Un mese fa Fitto spiegò la posizione dell’Esecutivo nazionale: «Il governo conferma la massima disponibilità per Bagnoli per l’individuazione delle soluzioni più idonee ad accertare la realizzazione degli interventi». 

E il sindaco sulla questione Bagnoli sembra soddisfatto: «Sono fiducioso - racconta l’ex rettore - c’è la volontà di andare avanti ed è importante perché non ci possiamo fermare. Adesso abbiamo completato il finanziamento delle bonifiche a terra ed è fondamentale fare la bonifica a mare e quindi è necessario trovare queste risorse aggiuntive». Il sindaco entra nel dettaglio: «Invitalia presenterà queste nuove schede, poi chiaramente ci sarà una valutazione da parte del governo e del ministero per il Sud sulle fonti di finanziamento». 

Rimuovere la colmata è pericoloso, si rischia un inquinamento maggiore di quello che già c’è e costerebbe la metà del miliardo e 200 milioni necessario per restituire a Napoli quel pregiatissimo pezzo di città. Al riguardo già c’è un parere della Commissione nazionale Via - Valutazione di impatto ambientale - del Pnrr dove è chiarito come stanno le cose per la rimozione della colmata: «In particolare - si legge nel dossier della Commissione - i volumi da trattare per l’integrale rimozione della colmata sono stimati in complessivi 1.264.000 metri cubi, di cui 698.800 riutilizzabili in sito e 565.250 da conferire a discarica».

Questi ultimi per portarli in discarica - non è possibile il trasporto via mare - dovrebbero essere caricati su dei camion con un transito giornaliero medio di 400 camion per almeno 4 anni lungo le vie del quartiere. E l’impatto ambientale sarebbe devastante per quell’area bellissima ma densa di fragilità. L’ipotesi è di trasformarla in una piazza a mare. La sigillatura andrebbe di pari passo con la bonifica dei fondali e delle spiagge perché l’obiettivo è restituire la balneabilità di tutta la linea di costa. La rimozione della colmata a mare è una legge dello Stato, ma il governo è pronto mettere in campo una nuova norma per sbloccare una vicenda iniziata ormai 34 anni fa.

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La rimozione della colmata costerebbe da sola - ammesso che sia fattibile da un punto di vista tecnico - 630 milioni. La messa in sicurezza abbatterebbe i costi almeno del 50%. Finanziamenti che potrebbero essere riversati su quello che manca a Bagnoli al netto delle bonifiche: le infrastrutture necessarie. Per mettere a terra questo progetto servirebbero 270 milioni, ma in cassa ci sono zero euro. Nel dossier che è sulla scrivania di Fitto è ben spiegato quello che serve: «Si tratta di un complesso sistema di reti stradali, idriche, fognarie e di illuminazione pubblica che comprende anche l’adeguamento dell’Arena Sant’Antonio, il grande collettore fognario a servizio dell’intera area occidentale e ciò in virtù di un Accordo tra il Commissario Straordinario, il Comune e Invitalia sottoscritto nel 2020. Il sistema della viabilità è composto da un asse di prolungamento di via Cocchia, di una parallela a via Nuova Bagnoli oltre che dalla riqualificazione di via Coroglio e di via Leonardi Cattolica».