Regionali Campania 2020, gli alleati a De Luca: «Sì alla ricandidatura ma serve più dialogo»

Regionali Campania 2020, gli alleati a De Luca: «Sì alla ricandidatura ma serve più dialogo»
di Luigi Roano
Lunedì 4 Maggio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 12:58
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Prova a ripartire pure la politica e lo sguardo è rivolto al primo importantissimo appuntamento elettorale in ordine di tempo: le regionali. Che il governatore uscente Vincenzo De Luca vorrebbe si tenessero già a fine luglio raccogliendo - sostanzialmente - la sfida del centrodestra. Ne hanno discusso esponenti di ArticoloUNO, Centro Democratico, Democrazia Solidale, Europa Verde, Futura, Italia Mediterranea, Psi, SocialismoXXI, che si sono dati appuntamento in videoconferenza per riflettere sulle misure da adottare nella cosiddetta Fase 2. Si tratta di tutte liste di centrosinistra e potenziali alleati del Pd - e quindi di De Luca - che inquadrano così la situazione politica attuale, schiacciatissima sull'emergenza sanitaria. «Abbiamo retto bene, ma non basta per reggere il futuro». Non firmano nessuna cambiale in bianco per sostenere De Luca, ma non hanno nemmeno pregiudiziali come appunto il M5S e gli arancioni del sindaco Luigi de Magistris. Che dopo l'elezione di Sandro Ruotolo al Senato alla quale hanno partecipato meno di 20mila napoletani, sembrano ormai tagliati fuori dal centrosinistra tradizionale. Gli otto - infatti - nel documento unitario che è venuto fuori dopo la videoconferenza, chiedono al Pd che si faccia carico di un centrosinistra largo che coinvolga il M5S, che ricalchi l'alleanza che regge il premier Giuseppe Conte, ma non spendono nemmeno una parola per de Magistris.

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Gli otto aprono a un De Luca bis, ma solo a quelle condizioni che emergono dal documento, quasi un programma elettorale in ciclostile. A De Luca riconoscono una gestione della fase emergenziale sufficiente che ha tenuto la Campania lontanissima dal contagio a cinque zero: «Bisogna considerare - si legge - che la Campania è tra le regioni che rispetto al Centro-Nord ha retto meglio, non solo perché il contagio ha colpito di meno il Sud, ma anche per le misure adottate al fine di evitare che esso si espandesse».
 


Dato al governatore quello che è del governatore i firmatari del documento elencano quello che serve alla Campania del futuro, una critica costruttiva - nei fatti - a buona parte della legislatura regionale che volge al termine. «Bisogna - si legge - stare vicini alle famiglie, spendere i fondi Ue, riorganizzare tutto il comparto della sanità, la rete dei servizi sociali, di fare i conti con l'emergenza ambientale». Serve - il ragionamento degli otto estensori del documento - un De Luca diverso, più aperto all'ascolto e al successivo dialogo. «Abbiamo bisogno, per fare queste cose, che si rifletta però sui limiti di questi anni - scrivono gli otto - sulla necessità di riorganizzare la struttura regionale, le sue società partecipate, di offrire punti di riferimento certi che, in un rapporto nuovo con i territori, il sistema degli enti locali consentano di utilizzare pienamente le risorse europee disponibili, insieme con quelle nazionali». Per queste forze politiche «in presenza di questa emergenza e fino al voto, che il Consiglio regionale riacquisti centralità, diventi luogo e momento per definire e condividere le scelte». Per gli otto - in buona sostanza - «Si tratta di costruire una sfida elettorale basata su un forte progetto, su un piano concreto che richiede nuove dinamiche di coinvolgimento, di ascolto e di partecipazione».

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