Regione Campania, voto sul Bilancio: cinque milioni di “mance”

Consiglio regionale: blindati gli emendamenti per parrocchie, oratori e feste di paese

La mensa del Carmine
La mensa del Carmine
di Dario De Martino
Martedì 19 Dicembre 2023, 23:47 - Ultimo agg. 21 Dicembre, 07:26
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È tutto pronto in consiglio regionale per l’approvazione del bilancio. L’appuntamento è fissato per domani: dalle 11 alle 13,30 l’esame della nota di aggiornamento al Def (documento di economia e finanza). Dalle 14 ad oltranza, poi, l’esame del rendiconto generale 2022 e del bilancio di previsione per il triennio 2024-2026. Ma le intese in maggioranza sono a ottimo punto per un’approvazione che dovrebbe andare senza troppi ostacoli. Lunedì, infatti, la commissione Bilancio si è riunita ed ha trovato l’intesa in una riunione che è arrivata fino a tarda sera. Il bilancio di previsione è stato approvato a maggioranza, con voto contrario dell’M5s, di Fdi e della consigliera Muscarà e l’astensione della Lega, dalla seconda commissione permanente presieduta dal consigliere Francesco Picarone. Ma non solo. Si sarebbe trovata anche l’intesa sugli emendamenti tra maggioranza e opposizione (che sarebbero tutti passati anche se la certezza si avrà solo in Aula). E soprattutto la maggioranza ha approvato una sua risoluzione al documento di economia e finanza.

Nel documento approvato dalla maggioranza si invita l’amministrazione regionale guidata da Vincenzo De Luca a ritenere prioritari quindici interventi. Tra questi, nell’ambito del rapporto tra Giunta e Consiglio, si chiede: «l’inclusione delle strutture del Consiglio regionale nelle politiche regionali in materia di digitalizzazione». E ancora, in quanto alle risorse umane, si chiede «di procedere alla stabilizzazione del personale assunto con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato» e di «completare le piante organiche con lo scorrimento delle graduatorie ancora attive». Sul piano urbanistico, i consiglieri di maggioranza chiedono alla Giunta di «promuovere interventi di miglioramento dell’assetto urbanistico delle città a più elevata densità di popolazione con interventi di rigenerazione urbana», «aumentare il verde pubblico e l’illuminazione pubblica».

Rilevanti le richieste negli ambiti della Cultura.

In particolare: «investire in eventi che rafforzino il rapporto tra i giovani e la cultura musicale», «rinvigorire le manifestazioni culturali celebrative di antiche tradizioni culturali» come la «festa dei Gigli», «valorizzare il patrimonio culturale regionale materiale e immateriale anche attraverso eventi specifici» e «sostenere la filiera dell’editoria libraria campana attraverso biblioteche pubbliche e le case editrici». Quanto al welfare, i gruppi di maggioranza chiedono di «incentivare il sostegno agli oratori e ai Comuni per favorire azioni culturali e di inclusione e coesione sociale». 

Il tutto accade dell’ambito di una manovra finanziaria che dovrebbe incardinarsi sulla scia di quella dell’anno passato e non dovrebbe prevedere alcun aumento delle aliquote. La finanziaria, tra le altre voci, riconferma i finanziamenti per il San Carlo (5 milioni), il teatro Verdi di Salerno (2 milioni), Città della Scienza (3 milioni) e il Villaggio dei ragazzi di Maddaloni (1,5 milioni). I gruppi politici, però, di maggioranza e di opposizione, hanno presentato anche una serie di emendamenti per finanziare altri progetti, d’interesse particolare per i vari consiglieri. E su questo punto, per la prima volta, tutte le desiderata sono state blindate e si conosceranno solo in aula domani. Trapela solo che la spesa complessiva per le cosiddette leggi mancia dovrebbe ammontare, in totale, a circa 5 milioni di euro. E come negli anni passati la parte del leone la faranno chiese e parrocchie, manifestazioni comunali (a cominciare dai Carnevale e palii vari) e comuni. Ma tutti i consiglieri, sembra, come nelle migliori tradizioni, saranno accontentati. 

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Ma ci sono anche stanziamenti per il sociale. Tra questi uno da 20mila euro per la mensa del Carmine, «un’istituzione da sempre al servizio degli ultimi della nostra città. Dopo l’accorato appello di padre Franco Sorrentino era doveroso raccogliere l’invito», spiega Valeria Ciarambino, consigliere del gruppo Misto che ha firmato la richiesta. Infine vengono, di nuovo, prorogati al prossimo 31 dicembre i termini per i Puc dei comuni inadempienti (che rischierebbero il commissariamento) e quelli per esaminare le domande dei vecchi condoni edilizi. 

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