Mav Ercolano, al via la mostra “Visages archeologiques” per il XV anniversario

La mostra rimarrà in esposizione dall'8 giugno al 5 luglio, dalle 10.00 alle 17.00, presso il Museo Archeologico Virtuale

La locandina dell'evento
La locandina dell'evento
Lunedì 5 Giugno 2023, 15:34
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Giovedì 8 giugno, alle 20.00, per il 15° anniversario del MAV, Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, nella Space Gallery del Museo, sarà inaugurata la mostra “Visages archeologiques/Volti archeologici” di Tristan Soler a cura di Mario Serenellini. La serie “Volti archeologici” di Tristan Soler è un'opera seriale di 25 dipinti, realizzata su carta a tecnica mista, in medio formato. 

La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà in esposizione dall' 8 giugno al 5 luglio 2023, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00.

Tristan Soler, artista francese, nato nel 1967, vive a Parigi e in Borgogna. È pittore, disegnatore, scenografo, scultore, fotografo, scrittore. Per quindici anni è stato protagonista di letture teatrali (nel 2010 e 2012, al Théâtre du Rond-Point a Parigi). Espone in Francia e in Europa.  

Una quarantina le mostre, tra collettive e personali, realizzate dall’89 a oggi, a Parigi, Barcellona e in Danimarca, cui s’aggiungono, nel 2005-2007, “Happenings in situ” in India, Nepal, Malesia e a New York.  

Gran viaggiatore, una sessantina di Paesi, dal 2008 ha scritto sei romanzi e varie raccolte di racconti e di poesie. Tra i testi pubblicati: Le voyage D'Icare Valverde, 2008, racconto fantasmagorico sull'esperienza del viaggio, Cœur Atome, 2009, sulla guerra nella ex Jugoslavia, Fjall, aux confins du monde, 2015, con sue illustrazioni. 

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Insegnante d’arti plastiche, autore di articoli sull'arte contemporanea, ha illustrato oltre venti libri e riviste, tra cui Jazz en suite (2000), Ce que Lacan disait des femmes (2003), John Coltrane e Miles Davis (Actes Sud, 2007 e 2009), Le Mystère Monk(Seghers, 2022). In “Volti archeologici”, Tristan Soler riporta in vita i morti di duemila anni fa. Ma non ne fa dei risorti, dei “revanchisti”. Li lascia affiorare nella loro solitudine, nel loro nulla: sono qua, confusi gli uni con gli altri, Calypso con Ulisse, Penelope con Telemaco, la Sirena con il mare. 

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