Dissonanzen e il barocco di Händel: ecco l'integrale delle Sonate per flauto

Dissonanzen e il barocco di Händel: ecco l'integrale delle Sonate per flauto
di Enrica Buongiorno
Sabato 11 Giugno 2022, 16:39 - Ultimo agg. 20:54
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Dissonanzen presenta una due giorni dedicata all’Integrale delle Sonate per flauto di Händel, compositore che insieme a Bach riassume la grandezza della musica Barocca. Il 13 e 14 giugno alle 19.30 alla Chiesa Anglicana di via San Pasquale ci sarà il concerto che vede protagonisti Tommaso Rossi, ai flauti, dolce e traversiere, e Enrico Baiano al clavicembalo. Le sonate per strumento solista, e quindi anche quelle per flauto, si richiamano formalmente alla sonata da chiesa e alla sonata da camera di stile italiano e si articolano in quattro movimenti principali ai quali si aggiungono, talvolta, anche ritmi di danza, come il minuetto, la giga e la siciliana, che sembrano testimoniare l'influenza esercitata dalla musica del nostro paese sulla fantasia di Händel, il quale, come è noto, soggiornò per periodi di tempo più o meno lunghi a Venezia, Firenze, Roma e Napoli, città quest'ultima che lo accolse con particolare entusiasmo nel giugno del 1708 e lo ribattezzò affettuosamente con il nome di «Sassone». 

«Il corpus delle sonate di Händel per flauto è stato per anni oggetto di studio dei musicologi perché propone una serie di problemi legati alla determinazione delle sue esatte coordinate sia rispetto all’esatto numero delle sonate, che rispetto alla loro collocazione temporale. » - spiega Tommaso Rossi - «Un dato acclarato è che nel 1724 fu pubblicata a Londra dall’editore Walsch una raccolta intitolata TwelveSonatas or Solos for the German Flute, Hautboy or Violin Composed by G.F Handel.

In questa raccolta la I,V, IX sonata sono in effetti per Traversa, quindi per flauto traverso, mentre all’inizio delle sonate II, IV, VII e XI è presente l’indicazione Flauto solo, che chiaramente allude al flauto dolce, ovvero il flauto diritto. Le altre cinque sonate sono destinate o al violino o all’oboe. A questo set di Sonate si aggiungono altre composizioni che, nel corso degli anni, sono state ritrovate in collezioni manoscritte europee. Per l’esecuzione in due concerti di questo straordinario repertorio abbiamo deciso con Enrico Baiano di eliminare, per quanto possibile, i doppioni e di dare alle sonate il loro numero di catalogazione che segue l’HändelWerkeVerzeichnis curata da BerndBaselt ».

La caratteristica di moltissime di queste composizioni che subito balza all’orecchio è il forte ruolo dato alla parte del basso continuo. Se si pensa, ad esempio, alla Sonata in la minore per flauto dolce , in cui nel Larghetto iniziale si assiste a un drammatico ritmo ostinato del basso su cui si staglia una malinconica melodia del flauto; o, sempre nella stessa sonata, alle tempestose figurazioni arpeggiate del basso nel secondo movimento, Allegro. Stesso discorso si può fare per l’Andante della Sonata II in sol minore, dove il dialogo tra flauto (dolce) e basso si presenta all’insegna di una interessante originalità a livello ritmico. Capolavoro assoluto è poi la sonata in si minore per traversiere HWV 367 b , caratterizzata da una meravigliosa melodia iniziale e da alcuni tempi allegri in cui la varietà ritmica del Vivace (una danza popolaresca nel ritmo di Hornpipe) si sposa con il virtuosismo del Presto e con il rigore contrappuntistico dell’Alla breve, oltre che all’eleganza delle danze finali: un piccolo compendio del genio di Händel trasferito in una dimensione cameristica e “reservata”.

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